Di incentivi per risollevare il mondo delle quattro ruote abbiamo già parlato diffusamente nei giorni scorsi. Ma un altro punto fondamentale per “guidare” la ripartenza del mercato dell’auto nel 2021 sarà la fiscalità delle auto aziendali che, come sappiamo, è da tempo decisamente penalizzante rispetto a quella degli altri Paesi europei.
Su questo punto, ad oggi, non ci sono notizie positive. Finora dal testo della Legge di Bilancio 2021, che verrà approvato definitivamente tra oggi e domani, non sono trapelati cambiamenti in merito, anche se nelle settimane scorse erano emerse proposte ben precise da parte delle associazioni automotive e il Governo era stato disponibile ad aprire un dialogo sul nodo del fisco. In attesa di possibili novità, ecco cosa possiamo anticipare al momento.
IVA DELLE AUTO AZIENDALI ELETTRICHE E IBRIDE PLUG-IN
Tra le proposte dell’automotive che erano state portate in aula con i numerosissimi emendamenti alla Legge di Bilancio, c’era anche quella di una modifica della fiscalità sui veicoli a basse emissioni, che prevedeva l’aumento della detraibilità dell’Iva sulle auto aziendali elettriche – 0-20 grammi al km – al 100% e sulle auto aziendali ibride plug-in – 21-60 grammi al km – all’80%. Nei prossimi giorni sapremo se sarà stata o meno accolta.
Leggi anche: le proposte dell’automotive per risollevare il settore
MAGGIORE TASSAZIONE PER IL FRINGE BENEFIT
Quel che è certo, invece, è che la Manovra 2021 porterà ad un ulteriore inasprimento della tassazione del fringe benefit sulle auto aziendali ad uso promiscuo. La normativa era già cambiata a luglio del 2020, attraverso l’introduzione della differenziazione della tassa a seconda delle emissioni dei veicoli (secondo il principio del ‘più inquino e più pago’), ma dal primo gennaio ci saranno ulteriori modifiche.
Per le auto comprese nella fascia da 161 a 190 g/km la percentuale di imponibile salirà dal 40% al 50%, mentre per le auto che superano i 190 g/km si attesterà al 60% (contro il 50% attuale). Al contrario, confermata l’agevolazione al 25% per le vetture con emissioni inferiori a 60 g/km, mentre le auto con emissioni comprese tra 60 e 160 g/km continueranno a tenere il 30% come parametro di riferimento.
Leggi anche: cos’è il fringe benefit e come si calcola
Non solo. La tassazione su alcuni modelli potrebbe inasprirsi ulteriormente anche a causa dell’entrata in vigore definitiva del WLTP (in programma proprio a partire dal primo gennaio 2021), che prenderà il posto del vecchio ciclo NEDC dopo un periodo di coabitazione di entrambi di parametri, determinando di fatto un innalzamento dei valori delle emissioni per tutti i veicoli. Anche su questo punto si attendono indicazioni e la speranza è che la Manovra non si traduca nell’ennesima stangata per le auto aziendali, che, come sappiamo, costituiscono un business molto importante per i concessionari.