L’ecomobilità come opportunità di business nella gestione degli autosaloni. Su questo tema sono stati interrogati i concessionari delle reti ufficiali di vendita italiane. I risultati dell’indagine effettuata da InterAutoNews sono stati presentati giovedì scorso ad H2R, evento sulla mobilità sostenibile andato in scena dal 5 all’8 novembre 2014 alla Fiera di Rimini nell’ambito della piattaforma internazionale Ecomondo. Tanti gli elementi interessanti emersi dal sondaggio, al quale hanno risposto 310 dealer (nel 2013 erano 348). In particolare, spicca la convinzione che sia possibile un incremento del 10% del fatturato grazie all’ecomobilità, il bilanciamento nella considerazione del car sharing come concorrente alla vendita delle auto e una larga maggioranza a favore di sostegni alla vendita di auto ecologiche.
Alla presentazione del sondaggio ha fatto seguito un dibattito su “Ecomobilità come opportunità di business” moderato da Tommaso Tommasi, direttore di InterAutoNews, e Fabio Orecchini, presidente del Comitato scientifico. Sul palco dell’Agorà si sono confrontati i top manager di alcune delle principali Case auto operanti in Italia tra cui Andrea Crespi, direttore generale di Hyundai Italia, Andrea Fiaschetti, ad di Mazda Italia, Andrea Alessi, direttore di Volkswagen Italia e Massimo Nordio, ad e direttore generale del Gruppo Volkswagen Italia nonché presidente Unrae, in rappresentanza del 73% del mercato Case estere in Italia.
Numerosi i temi affrontati: dalle biciclette a pedalata assistita, che ormai fanno parte dell’offerta di numerosi concessionari, alla possibile concorrenza del car sharing legata alla partecipazione in prima persona di alcuni Costruttori a questa nuova forma di mobilità. Un servizio, quello dell’auto condivisa, che secondo i manager automobilistici, genera fatturato per i concessionari in termini di assistenza alle auto che fanno parte dell’offerta. Mentre pare che, tra i dealer, riescano a cogliere le opportunità di business solo i grandi gruppi o quelli piccoli che intravedono la possibilità di crescere in una nicchia ben precisa, mentre la fascia intermedia sembra non avere tanto interesse a investire nell’ecomobilità.