Come cambierà la gestione dell’usato per i concessionari cinesi? Ancora non si sa, ma la domanda sorge spontanea dopo la notizia dell’accordo stipulato nei giorni scorsi tra Alibaba, gigante cinese dell’e-commerce, e la società China Grand Auto Services Co Ltd., il maggiore player della distribuzione automobilistica nel Paese del Sol levante. L’accordo punta dritto a un obiettivo: creare una piattaforma online per la vendita di auto di seconda mano. Gli automobilisti saranno presto in grado di acquistare i modelli auto di proprio gradimento attraverso il sito web Taobao, la più grande piattaforma cinese di compravendita rivolta ai consumatori, con oltre 500 milioni di utenti iscritti e più di 700 milioni di oggetti in vendita. Numeri che hanno consentito a questo portale, nato nel 2003, di scalare velocemente le classifiche dei siti più visitati al mondo, attestandosi nella top 20 della speciale graduatoria.
Alibaba Group, fondato nel 1999 da Jack Ma, è un vero e proprio colosso nell’e-commerce cinese. Questo spiega l’importanza che l’accordo appena firmato riveste e le ripercussioni che potrebbe produrre nella gestione dell’usato dei concessionari. Il Gruppo, infatti, conta ben 24mila dipendenti e un giro d’affari vertiginoso: nel 2012 due dei portali di vendite di Alibaba hanno totalizzato 170 miliardi di dollari, una cifra superiore alla somma delle vendite di eBay e Amazon.com nello stesso periodo.
L’accordo tra Alibaba e China Grand Auto Services Co Ltd., abbiamo detto, potrebbe provocare uno tsunami nel mercato cinese delle auto usate, che oggi vale un quarto del totale. A questo proposito, sottolinea He Liming, alla guida della China Automobile Dealers Association, la quota crescerà fino a raggiungere il 50% nel 2020. I concessionari inseriti nell’archivio della piattaforma Taobao saranno dapprima 30, ma cresceranno progressivamente fino a raggiungere quota 500.