Tornare a essere un interlocutore credibile e di qualità: è questo l’obiettivo dei concessionari di veicoli industriali. Ne è convinto Gianandrea Ferrajoli, coordinatore di un divisione dedicata all’interno di Federauto. Lo abbiamo intervistato qualche giorno fa, a margine della prima edizione di Internet Motors Truck-LCV.
VIDEO: INTERVISTA A GIANANDREA FERRAJOLI (FEDERAUTO TRUCKS)
UN SETTORE IN FERMENTO
Secondo Ferrajoli, il comparto sta attraversando una evoluzione che nel giro di 3 anni ne cambierà profondamente l’assetto. “Le forze che andranno a rivoluzionare il settore – osserva – sono fondamentalmente due: l’ecosostenibilità, quindi le nuove soluzioni di carburante, e la tecnologia, attraverso Big data, Internet of things e la connettività in generale”.
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IL RITARDO DEL DIGITAL
Una cosa è certa: i concessionari dei veicoli commerciali e industriali hanno un grande gap da colmare rispetto al mondo dell’auto.
“Dal punto di vista digital non siamo uno, ma due passi indietro all’auto. Non lo imputerei tanto all’incapacità di innovare del settore, quanto al fatto che siamo un business B2B. Come sappiamo, i business B2C sono tradizionalmente e storicamente molto più predisposti all’innovazione. Questo non toglie che nel nostro settore l’impatto del digitale è già cominciato e, di conseguenza, avremo tantissimi cambiamenti nei prossimi due anni“.
“L’offline rimane – prosegue il coordinatore di Federauto Trucks – ma l’online sta entrando in maniera preponderante” ed è sempre più centrale nelle strategie di qualsiasi operatore.
NUOVO RUOLO PER I DEALER
I dealer, dunque, sono chiamati a trasformarsi profondamente. “Il concessionario, per come è tradizionalmente inteso, è già un modello che è crollato – sostiene Ferrajoli -. Si è visto che ora i gruppi che innovano di più riescono a portare a casa delle quote di mercato strategiche molto importanti. Per cui il concessionario deve trasformarsi in qualcosa di più: un service provider capace di seguire il cliente in tutte le fasi di gestione del veicolo”.
Da qui la proposta: “Investire, creare una forte credibilità con le Case madri e con tutti gli stakeholders – conclude Gianandrea Ferrajoli – e far capire che il nostro ruolo è fondamentale nella soddisfazione del consumatore”.