L’accordo tra il Gruppo PSA e la partner cinese Dongfeng Motors è ufficiale. L’intesa è stata suggellata lo scorso 26 marzo con la firma da parte di Philippe Varin, presidente uscente del Gruppo Peugeot Citroën, e del premier cinese Xi Jinping. L’occasione: la visita di quest’ultimo a Parigi, dove ha incontrato il presidente francese Francois Hollande. In base all’accordo, il Gruppo francese si propone di reagire alla crisi accogliendo nel proprio azionariato sia Parigi che la Casa cinese. I due soggetti, che contribuiranno all’aumento di capitale di 3 miliardi di euro, guadagnano entrambi una quota del 14%. La stessa della famiglia Peugeot, che ha ora una presenza e un potere decisionale nettamente ridimensionati rispetto a prima.
A tranquillizzare circa il rischio di un’ulteriore scalata da parte del partner cinese è lo stesso numero uno di Dongfeng, Zhu Fushou: “Non abbiamo alcuna intenzione di prendere il controllo di maggioranza del Gruppo PSA”. Al contrario, secondo quest’ultimo, la nuova partnership consentirà al Gruppo transalpino di incrementare le vendite al di fuori dell’Europa. “Stiamo parlando di un consolidamento della nostra collaborazione con PSA, quindi non di un’acquisizione”, ha aggiunto Fushou.
Il tutto con lo scopo di aiutare il Gruppo, da due anni a corto di liquidità, a tornare a far profitti. Uno dei traguardi già prefissati è quello di vendere 1 milione e mezzo di vetture nel mercato cinese. Il Gruppo PSA punta in particolare al segmento di lusso cinese, con l’ambizione di accaparrarsi una quota del 10% grazie al design e all’originalità della linea DS. Prodotta in Cina dal settembre scorso, questa gamma ha venduto ben 3.500 unità nel 2013 e il Gruppo ha previsto un incremento fino a 200 mila esemplari nei prossimi quattro anni.