Il primo passo è stato fatto. Ma ora, mentre il mercato dell’auto continua a soffrire (a febbraio c’è stato l’ottavo calo consecutivo a doppia cifra), il Governo è chiamato ad accelerare sugli incentivi auto.
Che sono stati annunciati ufficialmente lo scorso 18 febbraio, ma che, nel concreto, non sono ancora arrivati. Certa è l’entità dei fondi destinati all’industria automotive (700 milioni per l’anno in corso e 1 miliardo di euro per i prossimi otto anni), ma l’Esecutivo sta discutendo su come ripartirli e, soprattutto, su quale tipologia di auto incentivare.
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INCENTIVI AUTO 2022: I TEMPI
La scorsa settimana si è svolta al prima riunione tecnica tra i quattro ministri chiamati a decidere il modus operandi degli incentivi: Giancarlo Giorgetti (Mise), Daniele Franco (Mef), Roberto Cingolani (Mite) e Enrico Giovannini (Mims). Il Decreto attuativo dovrà essere emanato entro il 31 marzo, ma la partita sembra essere ancora lunga.
Intanto, si prospettano ulteriori difficoltà per i concessionari e, in generale, per il mercato, create dal conflitto Russia-Ucraina e dalla fase di incertezza post Covid che non accenna a calmierarsi. L’augurio è che si possa trovare una soluzione definitiva prima del 31 marzo (altrimenti anche questo mese rischia seriamente di trasformarsi in un altro “profondo rosso”, ma in ballo ci sono diverse vedute: ad esempio tra il Ministero della Transizione Ecologica, favorevole a destinare gran parte dei fondi alle sole auto elettriche, e il Ministero dello Sviluppo Economico, più favorevole ad incentivare il mercato nel suo complesso, come sostenuto anche dalle associazioni automotive.
COME SARANNO GLI INCENTIVI AUTO 2022?
I fondi per l’Ecobonus
Secondo indiscrezioni interpellati nelle ultime ore, dato che i fondi sono destinati sia agli incentivi auto sia all’industria automotive, la proposta del Mise prevede di destinare all’ecobonus 600 milioni per quest’anno e 700 milioni all’anno dal 2023 al 2030.
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Per quest’anno, 450 milioni di euro dovrebbero essere destinati alle auto con emissioni fino a 60 g/km (ovvero le elettriche e le ibride plug-in) e 150 milioni di euro a quelle della fascia 61-135 g/km, ovvero ibride e termiche. Potrebbe esserci anche un abbassamento del tetto del prezzo: 45.000 euro + Iva massimo per le auto della fascia più bassa e 35.000 euro + Iva per la fascia più alta.
Lo schema delle agevolazioni
Lo schema degli incentivi auto 2022, con ogni probabilità, rispetterà la suddivisione tra con e senza rottamazione di un’auto con oltre 10 anni di età. Queste le cifre di cui si parla:
- Fascia 61-135 g/km: 1.250 euro con rottamazione, niente incentivi senza rottamazione
- Fascia 21-60 g/km: 2.500 euro con rottamazione, 1.000 euro senza rottamazione
- Fascia 0-20 g/km: 6.000 euro con rottamazione, 4.000 senza rottamazione
Previsti, come negli anni scorsi, anche i contributi dei concessionari, da aggiungere a queste cifre: 2.000 euro con rottamazione, 1.000 euro senza rottamazione. Uno schema che agevola soprattutto le auto elettriche e ibride plug-in, che però scontano ancora un gap importante in termini di prezzi e infrastrutture di ricarica. Ad ogni modo, si attende il più presto possibile l’ufficialità. In questo periodo così delicato, gli incentivi servono come il pane.