Gli incentivi per le auto termiche sono stati rifinanziati nel corso dell’estate (dopo mesi di attesa), mentre quelli per le auto elettriche e ibride plug-in (0-20 g/km e 21-60 g/km) si sono esauriti lo scorso 25 agosto, per poi essere rifinanziati a settembre (attraverso i fondi già esistenti dell’Extrabonus), con contributi minori per gli acquirenti.
Uno stato dell’arte che evidenzia come l’elaborazione delle agevolazioni da parte del Governo non segua logiche strutturali – come richiesto più volte dalle associazioni automotive -, bensì continui a perseverare nel meccanismo degli “Stop&Go”.
Abbiamo parlato di incentivi e dello stato attuale del mercato, oggi pesantemente condizionato dalla crisi dei chip, con Adolfo De Stefani Cosentino, presidente di Federauto. “Noi, insieme ad Anfia e Unrae, avevamo richiesto a gran voce il rifinanziamento degli incentivi sulle auto della fascia 61-35 g/km, auto che, pur essendo endotermiche, hanno basse emissioni di CO2 e costano decisamente meno rispetto a quelle della fascia di emissioni più bassa” spiega subito.
Gli impatti degli incentivi per l’auto
L’impatto degli incentivi è stato, come sempre, molto positivo, di fronte ad un mercato che anche a luglio aveva sofferto. “La curiosità è notevole, ma in questo momento siamo condizionati dalla scarsa disponibilità di prodotto, dovuta alla crisi dei chip. Detta in altre parole, in un momento in cui il mercato potrebbe bere, non possiamo dargli da bere” sottolinea con parole chiave De Stefani Cosentino.
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Incentivi: fino a quando?
La domanda è: fino a quando dureranno questa volta gli incentivi sulle auto termiche? “Dureranno un po’ di più rispetto al passato, ma sono ancora insufficienti – risponde il presidente di Federauto –: il meccanismo dello Stop&Go è negativo perchè, una volta terminati gli incentivi, automaticamente il mercato tornerà in depressione. Il tutto dovrebbe essere più organico. Si tratta di agevolazioni residuali e non strutturali”.
Per questo, alla domanda sul futuro, De Stefani Cosentino chiarisce che Federauto, con le altre associazioni automotive, continuerà “a chiedere la conferma degli incentivi anche nella Legge Bilancio 2022, ma occorre anche una revisione totale della fiscalità dell’auto“. Un tema, quest’ultimo, sul tavolo da anni. Un esempio? L’imposta di possesso che, secondo De Stefani Cosentino, “andrebbe calibrata a seconda delle fasce di CO2”. Un aspetto che potrebbe trasformarsi in un incentivo per sostituire le auto più inquinanti.
Gli incentivi sull’usato
Una delle novità dell’ultima tornata di incentivi è l’agevolazione del cosiddetto usato a basse emissioni. Secondo Cosentino, “potrebbe essere la strada giusta per rinnovare il parco auto, solo che in questo momento abbiamo poca disponibilità di usato”. La crisi del noleggio a breve termine, infatti, pesa sui piazzali. Ma, una volta che la pandemia avrà allentato la mossa, i veicoli di seconda mano sono destinati a confermarsi una risorsa fondamentale per i concessionari.