Li avevano richiesti a gran voce le associazioni dell’automotive. E ora stanno arrivando: la Commissione Bilancio della Camera ha infatti approvato un emendamento al Decreto Sostegni bis che promuove il tanto auspicato rifinanziamento degli incentivi auto.
Il via libera arriverà nei prossimi giorni, dopo la votazione alla Camera e al Senato. A meno di ribaltoni, ci saranno nuovi fondi, per un totale di 350 milioni di euro. Una boccata di ossigeno per il mercato dell’auto in difficoltà (leggi i dati di giugno e del primo semestre), ma che fa sorgere un altro quesito: come la mettiamo con la mancanza di prodotto, determinata dalla crisi dei semiconduttori? Un aspetto certamente da considerare e analizzare.
INCENTIVI AUTO: COME FUNZIONERANNO
Partiamo dal meccanismo degli incentivi, che è analogo a quello stabilito dalla Legge di Bilancio 2021. Ovvero fino al 31 dicembre 2021 prevederanno un’agevolazione importante in presenza della rottamazione di un’auto di almeno 10 anni di età e, nel caso delle termiche Euro 6 e delle ibride, l’obbligo della rottamazione per accedere al sostegno. Nello specifico, ecco le fasce delle auto nuove:
- 0-20 g/km – Con rottamazione: 6.000 euro Ecobonus + 2.000 euro Extrabonus + 2.000 euro (+Iva) dealer; Senza rottamazione: 4.000 euro Ecobonus + 1.000 euro Extrabonus + 1.000 euro (+Iva) dealer.
- 21-60 g/km – Con rottamazione: 2.500 euro Ecobonus + 2.000 euro Extrabonus + 2.000 euro (+Iva) dealer; Senza rottamazione: 1.500 euro Ecobonus + 1.000 euro Extrabonus + 1.000 euro (+Iva) dealer.
- 61-135 g/km – Solo con rottamazione: 1.500 euro Ecobonus + 2.000 euro (+Iva) dealer.
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La novità è l’introduzione degli incentivi anche sulle auto usate Euro 6d, benzina e diesel (solo per le persone fisiche), anche qui con obbligo di rottamazione di una vettura di almeno 10 anni di età. Le auto di seconda mano, inoltre, non potranno avere un prezzo (risultante dalle quotazioni medie di mercato) di oltre 25.000 euro. Nello specifico, ecco le fasce delle auto usate:
- 0-60 g/km – Solo con rottamazione: 2.000 euro,
- 61-90 g/km – Solo con rottamazione: 1.000 euro,
- 91-160 g/km – Solo con rottamazione: 750 euro
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I FONDI
Ecco la ripartizione dei fondi proposta dall’emendamento:
- Auto nuove 0-60 g/km: 60 milioni di euro (che si sommeranno ai fondi già stanziati in passato),
- Auto nuove 61-135 g/km: 200 milioni di euro,
- Veicoli commerciali nuovi: 50 milioni di euro,
- Auto usate: 40 milioni di euro.
LA CARENZA DI PRODOTTO
La crisi dei chip ha determinato, come sappiamo, forti ritardi nella produzione e, quindi, nell’arrivo delle auto nuove in concessionaria. La questione riguarda, in particolare, i modelli più popolari, quindi le termiche di ultima generazione e le ibride. Per quanto riguarda, invece, le auto elettriche, caratterizzate da una minore domanda, il problema è certamente meno rilevante per i dealer.
Mancanza di prodotto significa ritardo nelle consegne. Ritardo nelle consegne che, a sua volta, può determinare l’impossibilità di accedere agli incentivi auto. Per questo le associazioni automotive, Unrae, Anfia e Federauto, hanno chiesto nelle settimane scorse al Ministero dello Sviluppo Economico di allungare le tempistiche previste per la fruizione dell’ecobonus e consentire ai venditori di confermare l’operazione di vendita di veicoli incentivati entro la soglia dei 300 giorni, anziché i 180 giorni attuali (che, considerati i problemi descritti, rischiano di essere pochi).
L’ALLARGAMENTO ALL’USATO
In quest’ottica, è importante l’allargamento degli incentivi anche alle auto usate “fresche”, che si trovano già nei piazzali. La mancanza di prodotto, però, è una problematica che incide anche su questo settore.
Lo scorso anno, infatti, dopo l’avvento del Covid, i grandi noleggiatori a breve termine, che costituiscono una delle principali fonti di approvvigionamento dell’usato fresco, non hanno ‘inflottato’ la consueta quantità di veicoli e, quindi, queste auto di seconda mano che solitamente arricchivano i piazzali adesso mancano all’appello. Il rischio, quindi, sia per il nuovo sia per l’usato – sottolineato anche da diversi dealer nell’ultimo periodo – è quello di trovarsi di fronte a una domanda spinta dagli incentivi eccedente rispetto alla possibilità di offerta.
L’auspicio è che, quindi, da una parte la situazione legata ai semiconduttori, come sperano le Case, si vada gradualmente a normalizzare. E che, dall’altra parte, il rifinanziamento degli incentivi diventi strutturale e non si fermi al 31 dicembre 2021. Basta stop&go, dunque. Per il bene di tutta la filiera.