Le vendite alle aziende sono un target sempre più strategico per i concessionari: lo testimoniano i recenti dati di Italia Bilanci, diffusi in occasione di Dealer Monitor, evento organizzato da Anticrisi Day e andato in scena il mese scorso a Milano, nella sede del Gruppo Fassina, che ha visto la partecipazione di una trentina di operatori provenienti dall’intero territorio nazionale. Un’occasione perfetta per fare il punto sull’attuale status del mercato automotive, in leggera ripresa in questo inizio di 2014, ma sempre in forte crisi. Ma anche il posto giusto per scambiarsi opinioni e per trarre indicazioni importanti sul futuro del comparto della distribuzione.
Durante l’evento ideato e promosso da Umberto Seletto, fondatore di Anticrisi Day, Fausto Antinucci di Italia Bilanci ha rimarcato che i numeri del mercato auto confermano che dal 2012 al 2013 “i concessionari hanno perso circa 100 mila clienti, a causa della crisi e della stretta al credito”. Il mix di clientela, rispetto al periodo ante-crisi è completamente cambiato: le vendite alle aziende e a noleggio, in particolare alle piccole e medie imprese che costituiscono gran parte del tessuto imprenditoriale italiano, sono infatti aumentate, in termini di penetrazione, di quasi dieci punti percentuali, mentre quelle ai privati sono scese da una quota del 73% al 63,6%.
La crisi, senza alcun dubbio, ha determinato una maggiore attenzione dei concessionari verso l’usato e il post-vendita, l’aumento degli operatori multibrand, ma anche una netta riduzione degli stessi operatori. Nonostante questo, il 2013, se confrontato con il 2012, ha riservato un piccolo miglioramento economico-finanziario per i dealer, con un leggero recupero del fatturato medio per concessionario e una riduzione degli oneri finanziari.
Non a caso, il post-vendita è al centro dell’attività di Anticrisi Day. “Probabilmente – sottolinea Umberto Seletto – a ottobre replicheremo il Dealer Monitor, ma porteremo avanti anche il discorso sul post-vendita. Obiettivo: far uscire dal guscio le competenze del post-vendita per cambiare un mercato troppo spesso caratterizzato da abitudini non sempre utili alla sostenibilità del business dei dealer”.