Nel 2014 gli operatori automotive in Italia cominciano a sorridere. Lo testimonia una ricerca sull’industria auto e la mobilità condotta dal Centro Studi Fleet & Mobility. L’obiettivo, per il decimo anno consecutivo, è stato quello di misurare le vendite di auto in Italia dal punto di vista del fatturato generato. Risultato: lo scorso anno gli italiani hanno speso complessivamente 25,4 miliardi di euro per acquistare automobili, 1,7 miliardi in più (+7,3%) rispetto al 2013. Un’inversione di tendenza significativa, anche se nel 2007 tale valore era di 43 miliardi. Dunque il mercato, negli ultimi sette anni, ha perso quasi 20 miliardi di euro (-43%).
A soffrire maggiormente in questo periodo è stato il segmento dei privati, target privilegiato dei dealer, che ha registrato un calo del fatturato di ben 15,6 miliardi di euro. Al contrario, il noleggio ha perso meno di tutti, come testimoniano numerosi trend dell’industria auto e della mobilità. Dal 2007 al 2014, il renting ha perso solo lo 0,8%, pari a 800 milioni di euro. E mentre la quota di mercato dei privati, in questi sette anni, si è erosa di ben 9 punti percentuali (passando dal 69 al 60%), noleggio e società si sono accaparrati rispettivamente il 7% e il 2%.
Ancora qualche dato: il prezzo medio delle automobili acquistate nel 2014 è 18.527 euro (+4% rispetto al 2007) e il valore si concentra soprattutto nei segmenti B e C. La top five dei brand per valore è composta da Fiat (15% quota a valore e 21% quota a volume), Volkswagen, Bmw, Audi e Ford. La classifica del valore in base all’alimentazione vede in testa il diesel (66%), seguito dalla benzina (21%). Ma l’ibrido registra un’importante impennata. Nel 2014 sono state vendute con questa motorizzazione ben 21.505 automobili, contro le 15.171 del 2013, e hanno generato 550 miliardi di euro di fatturato (+42% sul 2013). Ben 17 brand avevano in gamma 37 modelli ibridi: un chiaro segnale della volontà delle Case di presidiare questo segmento.