L’industria auto e la mobilità sono sempre più orientate verso la motorizzazione elettrica. Tanto che entro la fine del 2015, l’Europa dovrebbe diventare il secondo mercato globale per vendite di auto green, subito dopo gli Stati Uniti. Sull’argomento si è espresso un rapporto di Frost & Sullivan intitolato “Strategic Outlook of Global Electric Vehicle Market in 2015”. Secondo questo studio, le immatricolazioni di veicoli a zero emissioni dovrebbero aumentare entro fine anno del 65%, passando dalle 304.683 unità del 2014 alle 466.407 di fine 2015.
Un passo in avanti che riguarderà in primis gli Stati Uniti. Il 35% dei nuovi veicoli green sarà destinato infatti a questo mercato, mentre il 27% arriverà sulle strade del Vecchio Continente e il 24% in Cina. Dati decisamente positivi, ma ancora al di sotto delle aspettative dei Costruttori. Sono tre i fattori che, secondo la nota società di consulting, frenano lo sviluppo il successo dell’industria auto e della mobilità elettrica: i costi elevati delle vetture, i lunghi tempi di ricarica delle batterie e la mancanza di consapevolezza dei benefici ambientali.
Tuttavia, sempre in base al rapporto, l’offerta di veicoli a zero emissioni è destinata ad arricchirsi. Oggi sono 55 i modelli ad alimentazione elettrica in vendita: il 75% sono elettrici puri (BEV), il 25% sono auto ibride plug-in (PHEV) dotate di pacchi batterie “leggeri” che assicurano la marcia a zero emissioni per poche decine di chilometri e poi procedono grazie a un normale motore endotermico. Mentre risulta in crescita la richiesta di veicoli ad autonomia estesa (eRev), equipaggiati con un piccolo generatore a benzina o gasolio capace dei ricaricare le batterie durante la marcia per consentire una percorrenza a lungo raggio. Fondamentale nella crescita dell’elettrico sarà il miglioramento dell’autonomia dei veicoli e l’infrastruttura di ricarica. Fattori sui quali alcune Case stanno già cercando di fare la differenza.