La buona notizia per l’industria dell’auto e della mobilità è che l’emorragia dei numeri si è fermata. Quella cattiva è che oggi, se ci riferiamo al settore dei Trucks, i volumi di vendita sono un terzo rispetto al 2007. In questo comparto, il brand più rilevante in Italia è Iveco, che detiene oltre il 30% del mercato.
Il settore dei Trucks, come il resto dell’industria dell’auto e della mobilità, ha sofferto molto la crisi. La contrazione dell’economia, con la riduzione della produzione, ha portato alla dismissione delle flotte. Si stima che oltre il 30% delle aziende di autotrasporto abbia chiuso nel giro di 5 anni (fonte: Associazione italiana dei Concessionari Iveco) . Ma anche gli altri, artigiani, imprese edili, rivenditori all’ingrosso frutta e così via, hanno patito una riduzione del loro giro di affari. I volumi di vendita complessivi di Iveco, nello specifico, sono passati dai 33mila del 2007 ai 12mila del 2014. La quota di mercato della società torinese, nello stesso lasso di tempo, è passata dal 29% al 32%.
Qualcosa però si sta muovendo e dal fondo del tunnel comincia ad affiorare la luce. I risultati del 2014 non sono stati certo eclatanti, ma c’è una piccola inversione di tendenza: quantomeno è il primo anno dal 2007 nel quale le vendite non calano rispetto all’anno precedente. I primi mesi del 2015 sembrano essere ancora più incoraggianti. Gli esperti del settore vedono finalmente un ritorno ai piani di investimento da parte dei clienti, la voglia di ripartire con il rinnovo del parco circolate e veicoli più idonei. Per ora c’è più desiderio che denaro, ma il segnale è senza dubbio importante.