Chi ha detto che la vettura è un semplice mezzo di trasporto? Un italiano su due ha un’idea dell’industria auto e della mobilità del tutto diversa, a giudicare dai risultati dell’ultima edizione dell’indagine europea “The cars we want tomorrow”, commissionata all’istituto GfK da AutoScout24. Secondo lo studio, il 46,5% (percentuale più alta rilevata in Europa) dei nostri connazionali è infatti fermamente convinto che l’automobile, anche nel 2040, servirà a dire agli altri chi siamo, cosa amiamo e soprattutto qual è il nostro ruolo nella società.
LO STUDIO – Lo studio, che ha coinvolto un campione di 8.800 persone fra i 18 e i 65 anni in Austria, Belgio, Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi e Spagna, fotografa l’unicità degli abitanti del Bel Paese. Quali la metà del campione italiano, composto da 1.452 soggetti, ha infatti dichiarato che tra 25 anni, l’automobile potrà offrire “la possibilità di riflettere il mio stato sociale/la mia immagine”.
MEDIA ITALIANA RECORD – In tempi di mobilità alternativa e di condivisione dei mezzi di trasporto, dunque, in Italia l’automobile continua ad essere il principale mezzo di espressione della propria personalità. Lo stesso, però, non può dirsi nel resto d’Europa. La percentuale record italiana è seguita da quella spagnola (37,2%), al di sopra della media europea del 33,4%. In Francia non si supera il 31,6% e in Germania il 24%, mentre nella maggior parte dei Paesi del Nord Europa l’automobile è un mero mezzo di trasporto.
GIOVANI E VETTURA – Lo studio di AutoScout24 ha messo in evidenza un altro trend dell’industria auto e della mobilità: sono i giovani i più legati all’idea dell’auto come status symbol. A pensare che sarà così anche in futuro è il 43,3% del campione fra i 18 e 29 anni, contro il 22% degli over 60.