La motorizzazione elettrica, per gli italiani, fa pienamente parte del futuro dell’industria auto e della mobilità. Secondo uno studio europeo condotto da AutoScout24, tre italiani su dieci (29%) ritengono che fra 25 anni gran parte delle vetture monterà un motore elettrico mentre due su dieci scommettono sull’ibrido. A livello europeo, sul predominio dell’elettrico, sono più ottimisti degli italiani soltanto gli spagnoli (37,4%).
L’orientamento dell’industria auto e della mobilità europea verso questo tipo di motorizzazione è evidente anche al Salone di Francoforte, che aprirà al pubblico sabato 19 settembre mettendo in mostra alcune novità assolute come la concept Porsche Mission E (100% zero emissioni con 600 Cv e 500 chilometri di autonomia). Ma se l’elettrico convince gli italiani, non si può dire lo stesso dei carburanti alternativi. Soltanto l’11,7% dei nostri connazionali vede un futuro importante per i biocarburanti e il 2% crede nei veicoli a Gpl. Per il 19,2% del campione, invece, prenderà sempre più piede il nuovo sistema delle celle a combustibile con alimentazione a idrogeno.
Nonostante la grande fiducia che si nutre nei confronti dell’auto elettrica, sono tanti i progressi da compiere per soddisfare le esigenze degli automobilisti. In cima alla classifica delle preoccupazioni c’è l’autonomia, anche se 250 chilometri basterebbero al 19,6% degli intervistati (il 25,7% tra quelli italiani) e il 9,8% dei nostri connazionali (quasi il doppio della media europea di 5,7%) si accontenterebbe di un’autonomia di 100 chilometri. Secondo gli abitanti del Vecchio Continente è soprattutto l’alto costo del carburante il motivo per cui i motori a combustione interna avranno poco futuro. L’81,3% del campione crede inoltre che i motori alternativi garantiscano un maggiore comfort e piacere di guida e tra loro i più convinti sono ancora una volta gli spagnoli e gli italiani, con una quota del 77,9% e 76,5%.