L’industria auto e la mobilità ha di fronte a sé orizzonti decisamente nuovi rispetto al passato. Tanto che il Censis, non a caso, ha parlato di un nuovo ciclo di vita per l’automobile. Nell’intervista video rilasciata a DealerLink, la conferma arriva dallo stesso presidente della Fondazione Censis, Giuseppe De Rita, che abbiamo incontrato a Roma in occasione del convegno organizzato per il 50esimo di Aniasa, associazione delle società di noleggio operanti nel nostro Paese.
VIDEO: INTERVISTA A GIUSEPPE DE RITA, PRESIDENTE CENSIS
Aniasa e Censis hanno condotto uno studio che testimonia che nei prossimi 15 anni il ruolo dell’auto rimarrà centrale, ma con un’accezione diversa rispetto al passato. De Rita, in particolare, ripercorre l’ultima grande tappa, che ha caratterizzato la storia delle quattro ruote. “Con gli anni ’60 è esplosa l’auto, sono esplose la proprietà dell’auto, la bellezza dell’auto, lo status sociale designato dall’auto – sottolinea il presidente della Fondazione Censis –. Questo ciclo, durato oltre 50 anni, si sta spegnendo: la proprietà dell’auto oggi non è più un mito, l’auto la si vuole ancora, ma come valore d’uso”. Da qui lo spostamento sempre più marcato dalla proprietà del mezzo al suo utilizzo, tipico del noleggio e delle flotte aziendali.
Lo studio Aniasa-Censis evidenzia che, da qui al 2030, ci sarà una crescita importante delle cosiddette megacities, che raccoglieranno ben 33 milioni di abitanti, su un totale di 62 milioni. Questo aspetto, unitamente all’aumento dei flussi turistici (+42%) contribuirà a creare un deciso aumento del pendolarismo. “Sarà una mobilità molto centrata sulle regioni del nord, in particolare su 5-6 aree geografiche, e sarà una mobilità all’insegna dei pendolari per lavoro – spiega De Rita – Si tratta di una mobilità molto diversa rispetto al passato, caratterizzata da strumenti meno rigidi, più fluidi, tecnologicamente avanzati e legati a una cultura di connettività e di coesione”.