Raggiunta l’indipendenza a seguito dell’acquisizione da parte di Francisco Partners, Keyloop – già CDK Global International – è oggi un fornitore globale di soluzioni software per l’industria dell’automotive retail. L’headquarter è nel Regno Unito, ma il business si estende nell’intera regione Emea e in Asia, in oltre 90 paesi nel mondo – Italia compresa.
La missione è chiara: trasformare e migliorare l’esperienza vissuta dai clienti durante il processo di acquisto dell’auto, in collaborazione con le concessionarie e le case automobilistiche. Necessità primaria oggi, in un contesto di rapido cambiamento, che vede lo sviluppo di vetture sempre più connesse, nuovi modelli di retail e maggior coinvolgimento digitale.
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COME SI DIGITALIZZA UN DEALER
Per comprendere meglio il processo di digitalizzazione delle concessionarie promosso da Keyloop ne abbiamo intervistato il Ceo, Tom Kilroy.
“La priorità – ha esordito Kilroy – è l’ottimizzazione della customer experience. Il nostro obiettivo è quello di rendere il processo di acquisto di un’auto più semplice e più soddisfacente” attraverso un più consapevole utilizzo degli strumenti digitali.
In questo processo “il ruolo del dealer è cruciale. Il concessionario è il ‘compagno più fedele’ dell’acquirente, che si affida a lui per ricevere informazioni e consigli sull’auto più adatta alle sue esigenze”. L’auto, d’altronde, è un prodotto fisico e il suo acquisto non può prescindere dal “face-to-face”. “Quel che vogliamo è permettere a ogni dealer di entrare in possesso degli strumenti adatti a soddisfare qualsiasi tipo di cliente, in ogni step, dal primo contatto online fino al test drive in salone”.
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Quanto sono digital i dealer italiani?
L’Italia è popolata da un gran numero di piccole concessionarie “vecchia scuola”, poco avvezze agli strumenti digitali più avanzati. Eppure, secondo il Ceo Keyloop – che conta oltre 11.000 users nel Paese – “sono già tutte dentro la rivoluzione digitale. Il digital è la direzione verso cui tutti, con velocità diverse, ci stiamo dirigendo”.
Esattamente come sta avvenendo nel resto d’Europa. Kilroy non scorge infatti grandi differenze tra i dealer italiani e quelli degli altri paesi del continente “nonostante le peculiarità nazionali”. L’Italia, ad esempio, “è molto simile alla Germania. Con numerosi dealer dalle piccole dimensioni ma con un forte network sul territorio nazionale”.
