Le auto con chilometraggio falsato rappresentano una delle più grandi insidie nella compravendita dell’usato. Frodi di questo tipo, hanno stimato le ricerche del Servizio Ricerca del Parlamento europeo, portano a perdite pari a 8,77 miliardi di euro all’anno.
E, nonostante le accortezze, stando a uno studio carVertical condotto su 1,11 milioni di report in 24 mercati, il rischio di acquistare un veicolo soggetto a schilometraggio è ancora molto alto, in particolari su questi modelli. La frode sul chilometraggio non incide solo sui costi di manutenzione elevati, ma riduce anche significativamente il valore di un’auto.
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SONO LE TEDESCHE LE AUTO A MAGGIOR RISCHIO DI SCHILOMETRAGGIO
L’auto con il contachilometri più spesso manomesso, nel 2002, è stata la lussuosa berlina Audi A8. Quasi un modello usato su tre presentava un chilometraggio falsificato, pari a una percentuale del 30,6%. Le vetture di brand premium tedeschi sono infatti tra le più manomesse: 6 dei 10 modelli più falsificati sono made in Germany. Fanno scia alla Audi A8, l’Audi A7, la Bmw X5 e la Bmw serie 7.
Più è alto il prezzo dell’auto, più i truffatori avranno vantaggio ad effettuare lo schilometraggio. Al secondo posto troviamo così la Ford Mustang (25,7% di modelli con chilometri scalati); al decimo posto la Ford Fusion (22%); quattordicesima la Volvo XC70 (21,1%) e diciannovesima la Opel Insignia (19,5%).
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A rischio anche ibride ed elettriche
L’entrata sul mercato dell’usato di autovetture elettrificate ha fatto sì che anche quest’ultime diventassero oggetto di frode sul chilometraggio. Ad esempio, la Volkswagen Jetta viene sottoposta a schilometraggio più nella sua versione ibrida (27%) che in quelle diesel (24,1%) e benzina (22,4%).
La questione diventa ancora più spinosa nel campo delle elettriche pure, poiché i pacchi batteria degradati comportano costose riparazioni. Pertanto, conoscere il chilometraggio effettivo gioca un ruolo ancora più critico quando si è in cerca un’auto elettrica o ibrida usata.
