Le donne in concessionaria? Ancora troppo poche

Appena il 5,7% delle concessionarie italiane ha come responsabile service una donna. E appena il 16,1% delle officine autorizzate è gestito da una donna. Percentuali ancora troppo basse, testimoni di una realtà ad appannaggio maschile. Per fortuna, ci sono realtà che provano a superare pregiudizi e stereotipi, lasciando spazio ai talenti, di qualsiasi sesso siano.

Tra questi Fratelli Giacomel, dove è donna il 30% del personale. Ed è principalmente femminile il team diretto da Marco Ocelli, Fleet & Logistic Manager, ospite del Pink Motor Day 2024, l’evento organizzato da Fleet Magazine per dar spazio ai talenti femminili dell’automotive.

Il team al femminile di Marco Ocelli, Fratelli Giacomel

Sono arrivato in Fratelli Giacomel otto anni fa – racconta Ocelli – e cinque anni fa ho cambiato ruolo. Abbiamo creato la divisione Fleet partendo da zero e io, contro il parere di tutti, ho voluto un team prevalentemente di donne”.

Ma per il manager non è una questione di quote rosa: “Il genere per me è qualcosa di un po’ retrò. La distinzione tra uomo e donna è un concetto anni ’90, estraneo alle nuove generazioni. Bisogna evolversi”. E si ci evolve con i fatti, cambiando il proprio approccio: “La mia scelta è semplice – continua Ocelli – non valuto se sei uomo o donna, valuto le tue capacità, valuto i tuoi risultati, se hai la capacità di prendere la decisione giusta al momento giusto”.

Ma non è sempre stato così, il manager di Fratelli Giacomel non dimentica che, per molto tempo, “quelle pochissime donne che erano nel mondo dei concessionari venivano viste in maniera discriminatoria”. Si credeva non fossero capaci di comprenderne di motori, oggi sappiamo che non è così e speriamo che la consapevolezza si trasformi in azione.

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