Gli incentivi avevano aiutato la ripresa del mercato dell’auto ad agosto e a settembre. Per questo Federauto, Unrae e Anfia ne chiedono a gran voce il rifinanziamento all’interno della Legge di Bilancio 2021, che verrà discussa in questi giorni. Altrimenti, il comparto rischia di affondare.
“Il mercato è fermo. L’emergenza sanitaria e l’esaurimento degli incentivi destinati al mercato fanno crollare gli ordini delle auto e riportano il settore in profonda crisi. Da tutto il Paese giungono segnali allarmanti sulla caduta degli acquisti che, a seconda della zona (gialla, arancione, rossa), si attestano su flessioni variabili, fra il 50 ed il 70%” spiegano le tre associazioni in una nota congiunta.
Approfondisci: che fine hanno fatto gli incentivi sulle auto più popolari?
IL VALORE DEGLI INCENTIVI
Le misure adottate in estate, come sottolineano Federauto, Anfia e Unrae, hanno sostenuto il mercato, favorendo una ripresa dei consumi e, come dimostrano alcuni dati recentemente resi noti da Invitalia, hanno contribuito a far crescere il numero delle rottamazioni e, quindi, al ricambio del parco circolante.
“Questi incentivi, seppur per un brevissimo arco temporale, hanno dimostrato fin da subito la loro efficacia ed è per questo che devono essere riattivati fino a che l’emergenza sanitaria è in atto. Le condizioni del settore auto sono critiche e senza un forte sostegno per il 2021 è a rischio il 10% del PIL e una parte ingente degli 80 miliardi di gettito fiscale che l’automotive garantisce ogni anno all’Erario dei quali lo Stato ha disperato bisogno, senza contare, soprattutto, le migliaia di posti di lavoro che si perderanno e che si dovranno sostenere con ulteriore cassa integrazione” continuano le associazioni.
Leggi anche: l’opinione di Adolfo De Stefani Cosentino, presidente di Federauto, sul futuro del mercato
RIFINANZIAMENTO NECESSARIO
Non inserire nel testo della Legge di Bilancio 2021 fondi adeguati per il rifinanziamento degli incentivi, secondo Federauto, Unrae e Anfia, “configurerebbe una gravissima perdita sia in termini di strategia economica e di visione ambientale per il nostro Paese. Auspichiamo che in queste ore, nell’ambito delle discussioni parlamentari legate alla legge ci sia spazio per un rinnovo consistente di quanto già approvato con Decreto Legge Agosto”.