Il nuovo decennio ha aperto le porte a un giro di vite sui limiti delle emissioni di CO2, che questa volta dovranno essere rispettati dai Costruttori in prima persona.
Il 1° gennaio è entrata in vigore la normativa europea che vuole incentivare la diffusione di veicoli a emissioni più basse in tutti gli Stati membri dell’UE con il piano di raggiungere la media di 60 g/km di CO2 entro il 2030, pena il pagamento di multe per ogni g/km di emissioni oltre i limiti.
NORMATIVA UE SULLE EMISSIONI PER LE CASE AUTO NEL 2020
Iniziamo subito con il definire i limiti della normative europea, che per il 2020 non deve superare la media di 95 g/km sul 95% del venduto. Ogni Costruttore può quindi decidere quali auto far rientrare nel 5% escluso dal conteggio, ma sono per quest’anno, dal 2021 si terrà conto dell’intero immatricolato.
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MULTE: 95€ PER OGNI GRAMMO DI CO2
La normativa europea prevede quindi un sistema di “debiti” e “crediti” che andranno a multare le Case con emissioni medie superiori a 95 g/km di CO2 e a premiare chi invece immatricola auto al di sotto dei 50 g/km, solo elettriche e ibride per intenderci.
Multe esorbitanti che diffondono un vero e proprio panico generale tra i Costruttori: il costo marginale di una singola auto venduta (magari il modello di punta della gamma) sarà superiore alla multa inflitta?
Per ogni grammo di anidride carbonica che supera il limite di 95 g/km i Costruttori dovranno pagare 95€, moltiplicato poi per ogni veicolo venduto in Europa.
ESEMPIO:
Poniamo che un Costruttore venda 500 mila veicoli a livello europeo nell’anno solare 2020 ed ecceda di 5 grammi il limite stabilito; andrebbe quindi a pagare:
95€ moltiplicato 5g moltiplicato 500mila veicoli, ovvero 237,5 milioni di euro.
CONSEGUENZE PER IL MERCATO DELL’AUTO
Le Case dovranno quindi ignorare la domanda di modelli troppo inquinanti? È un ragionamento impossibile da escludere, considerando anche il ruolo determinante del diesel di ultima generazione (messo comunque al bando dai Governi).
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Producendo meno emissioni CO2, le nuove motorizzazioni a gasolio potrebbero contribuire ad abbassare la media delle Case, senza ricorrere alla disperata corsa all’elettrico, soprattutto perché molti Costruttori stanno avviando ora il processo di elettrificazione.
Inoltre, pensare a un improvviso aumento di vetture elettriche circolanti è ancor più anacronistico, dal momento in cui molti Paesi (Italia in primis) non esiste una rete di infrastrutture di ricarica, capace di sostenere una tale diffusione.
COME FUNZIONANO I SUPERCREDITI
Per stimolare il processo di elettrificazione i Costruttori riceveranno degli incentivi per ogni auto venduta che rientri nei 50 g/km di emissioni (elettriche e ibride), accumulando un credito di massimo 7,5 g/km in tre anni.
Per il conteggio annuale della media di CO2 questi veicoli a basse emissioni saranno quindi conteggiati:
- 2 veicoli nel 2020
- 1,67 veicoli nel 2021
- 1,33 veicoli nel 2022
Inoltre è possibile accumulare un ulteriore credito di 7 g/km all’anno per le tecnologie innovative applicate sui veicoli al fine di ridurre le emissioni, come l’alleggerimento dei pesi, interventi sui freni o sui sistemi di climatizzazione.
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DEROGHE DELLA NORMATIVA UE
Saranno esonerati dalle sanzioni tutti i Costruttori che immatricoleranno meno di 1.000 vetture all’anno, mentre per quelli che arriveranno fino a 10.000 veicoli venduti potranno richiedere una deroga, proponendo un proprio target, che dovrà poi essere approvato dalla Commissione europea.
Fino a 300.000 vetture immatricolate la deroga corrisponde a una riduzione del 45% delle emissioni medie rispetto ai limiti del 2007.
AGGIRARE L’OSTACOLO
Nonostante questo sistema di crediti, molti Costruttori si trovano comunque in difficoltà, divisi tra gli ingenti investimenti per abbattere le emissioni della gamma e la paura di potenziali multe salatissime.
Qui entra in gioco la compravendita di emissioni.
Nel rispetto delle norme del diritto della concorrenza ecco che le Case possono raggrupparsi per raggiungere uno specifico obiettivo emissioni, acquistando da altri Costruttori crediti ambientali e quindi evitare le sanzioni. Questa procedura è assolutamente lecita e consentita dalla stessa UE…Nient’altro da aggiungere insomma.
LA STIMA DELLE SANZIONI
Attualmente l’unico Costruttore esente dalle multe sarebbe Tesla, mentre per gli altri Costruttori, chi più e chi meno, le sanzioni potrebbero avere un peso notevole sul totale delle vendite.
Secondo Andrea Cardinali, Direttore Generale di Unrae “rischiano di concretizzarsi sanzioni multimiliardarie (si parla di oltre 23 miliardi di euro di potenziali multe per i Costruttori), che andranno ad aggravare gli investimenti”.
Anche le stime di Dataforce delineano un quadro non proprio semplice: dall’analisi di mercato sui volumi di immatricolazioni a gennaio 2020 si ipotizza una sanzione totale di quasi 34 milioni di euro.
Ovviamente il calcolo è solo una stima che tiene conto dei veicoli venduti in Italia e non in tutti i Paesi membri dell’UE, escludendo anche il 5% dei veicoli che i Costruttori non vorranno includere in conteggio a fine anno.
Ad ogni modo le sfide che dovranno affrontare gli OEM sono molte per il 2020 e più in generale per il decennio appena iniziato e mentre si cerca di aderire agli standard di emissioni, dovremo forse aspettarci un boom di auto-immatricolazioni?