L’economia italiana non cresce, ma l’auto rimane centrale

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L’auto non è un prodotto obsoleto: è il messaggio forte e chiaro emerso venerdì scorso nel corso della tavola rotonda “Il mercato dell’auto oltre la metà del guado”. L’evento, organizzato dal Centro Studi Promotor, si è svolto a Roma nella storica cornice di Palazzo Altieri. Il punto di partenza del dibattito, moderato dal presidente del Centro Studi Gian Primo Quagliano, è stato il mercato auto 2016. Un mercato, quello italiano, caratterizzato da percentuali di crescita importanti, alle quali non fa da contraltare un’analoga crescita dell’economia.

SERVE STABILITA’

“In Italia – sottolinea Gianluigi Riccioni, direttore vendite Mercedes-Benz Italia – il mercato auto è indubbiamente in crescita. Per continuare a crescere è necessario poter contare su un quadro normativo stabile. Le istituzioni, poi, devono avere una visione prospettica della situazione in modo che gli attori del mercato possano contare su un quadro stabile che favorisca la crescita”. Secondo Gianluca Italia, direttore mercato Italia di FCA, “per il futuro c’è soprattutto bisogno di stabilità, con interventi che non sono demandabili in toto al Palazzo. Anche le Case auto e gli altri attori del mercato devono assumersi le loro responsabilità. È compito nostro mantenere alto l’appeal dell’automobile”

MOBILITA’ IN EVOLUZIONE

Il mercato auto 2016, secondo una stima condivisa da Unrae e Centro Studi Promotor, chiuderà a 1.850.000 immatricolazioni (+17% rispetto al 2015). “Il contesto in cui ci troviamo ad operare – osserva Gregoire Chové, direttore generale Arval Italia – è caratterizzato da una bassa crescita che continuerà ancora per qualche anno. È compito degli attori che operano in questo mercato proporre un nuovo concetto di mobilità, più adeguato ai tempi che stiamo vivendo”. Una situazione che secondo Franco Oltolini, direttore operativo di LeasePlan Italia, Case auto e società di noleggio stanno sfruttando bene. “C’è, e continuerà ad esserci, una richiesta di mobilità in cui l’auto continuerà ad essere protagonista. Il noleggio è sempre più interessante, non solo per le grandi aziende ma anche per le Pmi e per i privati”.

L’AUTO DEL FUTURO

“L’auto non è un prodotto obsoleto – ribadisce Quagliano – ma sta cambiando e naturalmente l’auto del futuro è diversa da quella di oggi, così come sarà diverso il modo di usarla, con il fenomeno della condivisione che è destinato a crescere”. Ma come sarà l’auto del futuro ci pensa Massimo Nordio, dg e ad di Volkswagen Group Italia e presidente Unrae, a spiegarlo. “Nel 2030 sarà elettrica, condivisa, connessa e autonoma. Questo determinerà una spinta molto forte al rinnovamento del parco circolante italiano che, con un’età media di 10 anni, è particolarmente vecchio”.

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