Il mercato auto 2017 continua la sua corsa. Abbiamo visto nei giorni scorsi la crescita ottenuta nel mese di settembre ma, per analizzare in maniera corretta e obiettiva i “segni più” del mercato occorre anche sottolineare la spinta non indifferente delle km zero.
Cosa si intende per km zero? Come sappiamo, sono vetture immatricolate, targate e intestate ai concessionari, che successivamente le rivendono ai clienti a prezzo inferiore rispetto a quello del nuovo. Una pratica di business riconosciuta e, nella giusta misura, apprezzata dai dealer e dalla stessa Federauto che, però, se usata eccessivamente, rischia di inflazionare il mercato. O meglio, di nascondere le vere magagne, come la crescita ridotta del settore dei privati.
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MERCATO AUTO 2017: IL RUOLO DELLE KM ZERO
Federauto nelle settimane scorse ha evidenziato che oltre la metà delle auto totalizzate ad agosto sono state immatricolate negli ultimi tre giorni. Allo stesso tempo, le km zero e le demo targate dalle Case auto e dai concessionari nei primi 8 mesi dell’anno sono state pari all’intero 2016: quasi 220.000 unità.
“Il mercato c’è, si respira aria di ottimismo, però i dati presentano una situazione non fedele alla realtà. Con buona pace di certi ‘analisti’, o presunti tali, che non hanno colto che quest’anno il ricorso alle km zero è aumentato quasi del +50”
Filippo Pavan Bernacchi, presidente di Federauto
LA CONFERMA DI SETTEMBRE
Il ruolo decisivo di spinta delle km zero nel mercato auto 2017 si è confermato anche a settembre: secondo Dataforce, anche nel mese scorso quasi la metà delle auto sono state demo o km zero immatricolate negli ultimi tre giorni.
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In generale, nel cumulato annuo (gennaio-settembre), le vetture appartenenti a questa categoria, ovvero targate dalle Case e dai concessionari sono aumentate a 252.000 unità contro le 22.000 di agosto. Si stima che a fine anno, le km zero e le demo rappresenteranno il 15% del totale immatricolato. Decisamente troppe.