La ripresa del mese di aprile (+1,59%) aveva infuso un po’ di coraggio negli addetti ai lavori e negli esperti, ma il mercato dell’auto nel 2019 continua ad avere un andamento altalenante: il mese di maggio, infatti, si è chiuso con il ritorno di un segno negativo: -1,28%, con poco più di 197mila immatricolazioni, contro le oltre 199mila di un anno fa.
Non c’è da stupirsi. Da una parte, dopo anni di ripresa era fisiologico un assestamento del mercato, dall’altra parte, però, pesano alcuni fattori esterni importanti: innanzitutto l’incertezza economica, in secondo luogo la fine del superammortamento, che aveva spinto verso l’alto le vendite B2B. Terzo, ma non ultimo, il tanto famigerato provvedimento dell’ecotassa e ecobonus. Quanto sta pesando quest’ultimo? La risposta certa è: non ha avuto un impatto positivo. Al contrario, ha avuto un impatto negativo, ma tutto sommato non sta incidendo più di tanto sulle abitudini di acquisto. Più “malus” che “bonus“, comunque…
Approfondisci: previsioni positive o negative? Ecco cosa pensano i dealer del mercato automotive
Vediamo ora quali sono i principali trend del mercato dell’auto 2019.
MERCATO DELL’AUTO 2019: PRIVATI OK, ANCHE SE A MAGGIO…
Partiamo da una buona notizia per i concessionari. I privati, ovvero i clienti più interessanti per i dealer, sono il canale che ha espresso i numeri più positivi da gennaio a oggi: rispetto al 2018, infatti, hanno acquistato oltre 9.500 vetture in più (+1,88%), anche se a maggio sono calati di oltre il 7% rispetto a maggio 2018. Un campanello d’allarme? Forse, ma i numeri positivi dei primi quattro mesi non vengono certo cancellati.
Il buon andamento del canale dimostra quanto gli italiani siano ancora legati all’acquisto dell’auto, nonostante l’ascesa di altre formule, noleggio a lungo termine in testa.
ECOTASSA E ECOBONUS
Diverso il discorso per ecotassa e ecobonus: le ultime statistiche di Dataforce testimoniano infatti che, contrariamente agli intenti che avevano portato al varo del provvedimento, gli incentivi e la tassazione non stanno cambiando i trend di acquisto degli italiani.
Prendendo in considerazione le auto che hanno emissioni comprese tra 0 e 70 g/km, ovvero quelle incentivate dal bonus (prezzo permettendo), a maggio le immatricolazioni sono diminuite del 2,31% rispetto a maggio 2018. Analizzando invece la fascia intermedia, ovvero quelle tra 71 e 160 g/km, l’andamento è stabile. La categoria sopra i 160 g/km, quella colpita dall’ecotassa, sta invece addirittura aumentando le vendite: a maggio, infatti, ne sono state immatricolate il 30% in più rispetto a 12 mesi fa, in particolare dal noleggio a lungo termine (+45%).
Questo vuol dire che le aziende non sono state influenzate quasi per nulla dal bonus malus: ad avvalorare questa tesi è anche una survey sull’ecobonus condotta dalla nostra redazione, con il patrocinio dell’Osservatorio Top Thousand, su un campione di 70 Fleet Manager, che testimonia come la maggior parte dei responsabili dei parchi auto (quasi il 60%) non abbia intenzione di diminuire il numero delle auto diesel nella flotta.
DIESEL E ALIMENTAZIONI ALTERNATIVE
A livello generale, comunque, il diesel continua il proprio calo, specie tra i privati: nell’ultimo mese le immatricolazioni dei veicoli a gasolio sono diminuite del 17,52%, mentre le auto a benzina crescono del +22,73.
Continua ad essere positivo, all’interno del mercato dell’auto 2019, il trend delle alimentazioni alternative: le auto elettriche sono cresciute del +89,81%, 617 unità in più frutto di una cultura green che si sta sempre più diffondendo. Ben più importanti, invece, sono i numeri delle auto ibride: queste ultime sono salite di oltre il 34%, superando la quota delle 10.000 unità mensili. Segno che questa alimentazione, in città, è ormai una realtà consolidata.
IL NOLEGGIO IN CRESCITA
L’ultimo punto della nostra analisi sul mercato dell’auto 2019 è il noleggio: dopo un 2018 record (leggi i dati dell’ultimo Rapporto Aniasa), il settore negli ultimi mesi aveva subito un calo, ma a aprile e maggio è tornato a correre. Stiamo parlando di un +20,23% per il noleggio a lungo termine e di un +24,46% per il noleggio a breve termine.
Se la spinta del noleggio a lungo termine, come sottolinea Dataforce, deriva soprattutto dai risultati delle società captive, ovvero quelle legate alle Case auto, quella del breve termine è determinata in buona parte dall’avvicinarsi della stagione estiva, che tradizionalmente è la più “calda” per il settore.