Il mercato delle auto a idrogeno è destinato a crescere nei prossimi anni. E i concessionari, ovviamente, sono molto interessati a questa prospettiva. Le Case, infatti, credono sempre di più nell’alimentazione alternativa più green che ci sia, anche se in termini di infrastrutture la strada da compiere, almeno qui in Italia, è molto lunga.
IL PIANO NAZIONALE
Qualche mese fa, è stato presentato un Piano Nazionale per la Mobilità a Idrogeno, preparato su incarico del Governo dal comitato MH2IT, che raccoglie i principali operatori del settore. Il documento sarà presentato alla Commissione europea entro novembre, come prevede la direttiva 94 del 2014 sullo sviluppo del mercato dei combustibili alternativi. Ed è parecchio ambizioso: prevede l’immissione sul mercato italiano di 27mila veicoli a idrogeno entro il 2025, destinati addirittura a diventare 8 milioni e mezzo nel 2050, affiancati da 23.000 autobus e riforniti da 5.000 stazioni di approvvigionamento.
L’IMPEGNO DELLE CASE
I concessionari, dicevamo, sono alla finestra. Anche perchè molte Case stanno puntando, e parecchio, sul mercato delle auto a idrogeno: si va da Hyundai, primo Costruttore a portare nel nostro Paese una vettura a idrogeno prodotta in serie, la ix35 Fuel Cell, a Toyota, che lo scorso anno all’H2R di Rimini ha portato la Mirai, fino a Honda e Nissan. Brand che hanno accolto con soddisfazione l’interrogazione presentata nei mesi scorsi dall’On. Marco Di Maio, firmata insieme ad altri 10 deputati: quest’ultima chiede di modificare la normativa di riferimento, per far sì che in Italia venga costruita un’infrastruttura per l’utilizzo dell’idrogeno. L’obiettivo è quello di porre il nostro Paese al passo con le tecnologie più avanzate, e allo stesso livello dell’Europa.
IL NODO DELLE INFRASTRUTTURE
“Il nostro Paese – ha sottolineato nelle settimane scorse Andrea Carlucci, amministratore delegato di Toyota Motor Italia – deve adeguarsi agli standard europei, che già prevedono l’uso e la commercializzazione delle auto ad idrogeno. Il problema è una normativa non al passo con i tempi, che non consente la realizzazione di stazioni di rifornimento, necessarie per la circolazione di vetture di questo tipo. L’unica stazione dove le auto si possono rifornire a 700 Bar si trova nella città di Bolzano. Ritengo che gli italiani, in questo momento storico, siano pronti a contribuire, sempre di più, alla realizzazione di un futuro migliore ed ecosostenibile“.