Agosto: il mercato cresce (+15,8%), il target privati no

mercato auto agosto 2017 Filippo Pavan Bernacchi

I numeri sono positivi, ma il campanello d’allarme non manca. I dati del mercato dell’auto ad agosto 2017 fanno registrare l’ennesima crescita, stavolta in doppia cifra (oltre 83mila immatricolazioni, pari al +15,8% rispetto all’agosto 2016), ma il settore dei privati, ovvero quello più interessante per i dealer, langue (+0,4%).

mercato auto agosto 2017

Un aspetto sottolineato a chiare lettere dal presidente di Federauto, Filippo Pavan Bernacchi, che evidenzia, citando la fonte di Dataforce, un dato particolarmente significativo: “oltre la metà delle auto di agosto sono state immatricolate negli ultimi tre giorni”. Decisivo, quindi, ancora una volta è stato l’apporto delle km0.

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MERCATO AUTO AGOSTO 2017: IL TRIONFO DELLE KM0

Secondo Pavan Bernacchi, “il mercato c’è, si respira aria di ottimismo“, però, rimarca il presidente di Federauto, “i dati presentano una situazione non fedele alla realtà”. Se gli esperti, infatti, continuano a parlare della ripresa, il pochi dicono che in questo 2017 “il ricorso alle km0 è aumentato quasi del +50%”.

“Le km0 e le ‘demo’ targate dalle Case e dai concessionari nei primi 8 mesi sono pari all’intero 2016: quasi 220.000 unità” rivela Pavan Bernacchi. Un trend evidente, che suona come un campanello d’allarme  in un contesto indubbiamente di crescita.

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E I PRIVATI?

D’altro canto, il campanello d’allarme è confermato dalle rilevazioni dell’Osservatorio di Federauto sul target dei privati: quest’ultimo, nel mese appena trascorso, è cresciuto in maniera irrilevante (+0,4%), quindi il 15% di crescita è dovuto quasi esclusivamente alle km0, all’esplosione delle immatricolazioni a società (+52,1%) e allo sviluppo del noleggio (+40,8%).

“Proiettando i dati dei primi 8 mesi sull’intero anno, la quota delle km0 e delle demo dovrebbe attestarsi a oltre 324.000 unità, pari a una quota del 14,8% del totale delle immatricolazioni” conclude Pavan Bernacchi. Decisamente troppe. Il mercato, dunque, è sì in salute, ma per parlare di un effettivo ritorno al periodo pre-crisi, occorre puntare su un’ulteriore ripresa del segmento delle famiglie.

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