Il mercato dell’auto, come prevedibile, si conferma in rosso: il mese di febbraio ha fatto registrare 110.869 immatricolazioni di auto nuove, con un calo del -22,6% rispetto allo stesso mese dello scorso anno. Nel primo bimestre 2022, il decremento è stato del -21,1%.
Pesa, ovviamente, l’assenza degli incentivi, che però sono stati confermati nei giorni scorsi dal Governo. E finalmente sono stati concepiti in maniera strutturale. Un fatto che lascia ben sperare. “Il dossier auto, troppo sottovalutato negli ultimi mesi, ha trovato finalmente un chiaro indirizzo politico, coerente con la transizione ecologica di un comparto dell’economia che contribuisce per il 12% alla ricchezza nazionale” dichiara a tal proposito Adolfo De Stefani Cosentino, presidente di Federauto.
MERCATO DELL’AUTO: I TREND DI FEBBRAIO
Il mese scorso il canale che ha sofferto di più è stato quello dei privati (-26%), penalizzato dal clima di incertezza, dalla crisi produttiva e dalle forti preoccupazioni economiche dovute allo scenario internazionale. Anche gli altri canali, però, si sono mostrati in flessione.
Per quanto riguarda le alimentazioni, per la prima volta dopo tanti mesi si registra un calo delle auto elettriche (-8,8%), a causa dell’assenza degli incentivi, al fianco dell’ormai conclamato decremento di benzina e diesel.
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IL FONDO PLURIENNALE PER GLI INCENTIVI
“Il fondo unico pluriennale per il settore automotive, istituito dal Governo con il recente decreto ‘Energia’, che include anche gli incentivi di sostegno alla domanda, rappresenta un intervento di ampia portata nell’ambito della strategia complessiva più volte auspicata dalla Federazione e dalle Associazioni automotive, volta sia alla riconversione e all’accompagnamento di tutta la filiera, sia al rinnovo in chiave green del parco circolante autovetture italiano, tra i più datati, inquinanti e insicuri in Europa”.
Pur nella piena consapevolezza delle priorità del Governo connesse alle gravissime e drammatiche vicende internazionali di questi giorni, prosegue Cosentino, “attendiamo una rapida definizione del provvedimento operativo che dovrà stabilire modalità, criteri e ripartizione delle risorse destinate all’acquisto dei veicoli non inquinanti, altrimenti l’effetto combinato dell’attesa e dei ritardi nelle forniture di veicoli si tradurrà in un’ulteriore frenata del mercato auto. A queste preoccupazioni si aggiunge anche il forte aumento del prezzo del carburante, sia fossile sia elettrico, che rischia di deprimere ulteriormente il comparto”.
IL VALORE DELLA NEUTRALITÀ TECNOLOGICA
Federauto evidenzia, invece, che resta ancora aperta la partita europea connessa al pacchetto legislativo Fit for 55. “Puntare solo sulle motorizzazioni esclusivamente elettriche – spiega De Stefani – potrebbe generare un fatale effetto boomerang tale da compromettere le dinamiche collegate alla catena del valore di un settore fondamentale del Paese. Nel rispetto del principio di neutralità tecnologica va rielaborata la strategia della decarbonizzazione e dunque rivista la decisione relativa al definitivo abbandono dei motori endotermici delle autovetture nel 2035”.
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“Infine, – conclude De Stefani – non dimentichiamo che tra i fattori abilitanti allo sviluppo di una mobilità a più basse emissioni rientra la revisione generale della fiscalità sull’auto aziendale e una rete di ricarica elettrica adeguata”.