Mercato dell’auto in caduta libera: la revisione della fiscalità sarebbe fondamentale

Da diversi mesi prosegue la caduta libera del mercato dell’auto italiano: anche a maggio il settore delle quattro ruote ha chiuso in rosso, con 121.299 immatricolazioni e il -15,1% rispetto a maggio 2021. Gli incentivi finalmente sono arrivati, ma per ora non hanno inciso. O meglio, non abbastanza.


Quali sono le prospettive per i prossimi mesi? Lo abbiamo chiesto  ad Adolfo De Stefani Cosentino, presidente di Federauto, che pone l’accento sui tanti fattori che in questo momento stanno pesando come macigni, dalla guerra in Ucraina alla crisi dei semiconduttori, fino ad arrivare ad una fiscalità che continua ad essere penalizzante per le Partite Iva.

MERCATO DELL’AUTO: GLI IMPATTI DELLA CRISI

Per dare l’idea dello stato dell’arte, tutti i canali hanno chiuso il mese di maggio in negativo: i privati, che hanno scontato l’attesa degli incentivi (partiti a metà maggio dopo mesi di attesa), hanno totalizzato un -14%, mentre le società e il noleggio sono calati rispettivamente del -30% e del -10%.

“Una delle ragioni principali del calo del mercato è l’assenza di componentistica, alla quale si è aggiunta la guerra in Ucraina. Un altro aspetto che ha inciso è il lockdown in Cina, che ha ulteriormente pesato sui componenti – spiega De Stefani Cosentino – Gli incentivi, certamente, sono importanti, specie quelli della fascia 61-135 g/km, che rappresenta il 62% del mercato”. Certamente, l’apertura tardiva della piattaforma di prenotazione ha influenzato i numeri di maggio. Che, comunque, senza agevolazioni avrebbero potuto essere ancora più negativi.

Approfondisci: ecco come era andato il mercato ad aprile

LE PREVISIONI PER I PROSSIMI MESI

Ora cosa ci si attende per i prossimi mesi, considerando che, come si prevedeva, le prenotazioni per i contributi sulle Euro 6 endotermiche stanno procedendo a ritmo molto sostenuto e, quindi, sono destinati a finire presto?

“Io sarei contento se il 2022 si chiudesse leggermente sotto il milione e mezzo di autovetture. Una cifra che non credo potremo raggiungere, a causa della crisi della componentistica e degli incentivi che attualmente si rivolgono soltanto ai privati, che prevalentemente sono possessori di vetture usate sottolinea De Stefani Cosentino. In questo quadro, per le Partite Iva sarebbe fondamentale la tanto auspicata revisione della fiscalità, in ottica di rinnovamento del parco auto.

FISCALITÀ: UNA REVISIONE NECESSARIA

Un aspetto, quello fiscale, di cui si è molto parlato negli ultimi mesi. “L’interessamento da parte di alcuni ministeri c’è, ma c’è da dire che l’autovettura ha sempre partecipato moltissimo al gettito fiscale”. Secondo il presidente di Federauto, sarebbe fondamentale allineare la fiscalità dell’auto con quella europea  e, per di più, facendo bene i conti e ragionando con lungimiranza, rinnovando il parco auto “l’impatto sugli introiti statali sarebbe molto contenuto”.

NO ALLA FINE DELL’ENDOTERMICO

In questo contesto, la votazione in plenaria al Parlamento europeo del pacchetto “Fit for 55” sembra voler decretare la fine dei motori endotermici. “Il nostro auspicio è che le proposte di non far morire l’endotermico nel 2035 possano essere accolte” conclude Adolfo De Stefani Cosentino.

Federauto, in altre parole, vota perchè venga perseguito un approccio realistico e aperto a tutte le tecnologie per conseguire gli obiettivi ambientali nei prossimi anni, senza pesanti conseguenze sul mondo del lavoro. La strada della razionalità, in questo momento, è certamente l’unica percorribile.

Partecipa alla discussione

Leggi anche