Il mercato dell’auto continua a calare, colpito dalla crisi dei componenti: i dati del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili confermano infatti che ottobre ha chiuso con 101.015 immatricolazioni di auto, pari a -35,7% rispetto a ottobre 2020 e a -35,9% rispetto a ottobre 2019. Due dati che parlano da soli.
Da inizio anno, il comparto ha fatto registrare 1.266.629 unità vendute, con un incremento del +12,7% rispetto al 2020 e un calo del -22% rispetto al 2019. Gli incentivi, dunque, nonostante gli stop&go continui, hanno fatto la loro parte, ma l’effetto è stato decisamente vanificato dalla situazione produttiva attuale.
IL COMMENTO DI FEDERAUTO
“Anche l’ultimo trimestre dell’anno si apre con un fortissimo ribasso per le vendite di veicoli nuovi, frenando la già lenta ripresa e proseguendo nei deludenti e preoccupanti risultati degli ultimi 3 mesi (luglio -19,4%; agosto -27,3%; settembre -32,7%), a causa delle strozzature nelle forniture di componentistica elettronica su scala planetaria che stanno mettendo in ginocchio le consegne. La complessa situazione e la pressione globale sul settore rischiano di compromettere i già delicati equilibri delle reti di vendita che ancora non hanno interamente metabolizzato le pesanti ricadute negative causate dalla pandemia” dichiara Adolfo De Stefani Cosentino, presidente di Federauto.
Come evidenzia De Stefani, “in tale contesto avverso una nota positiva è stata il rifinanziamento di 100 milioni del fondo automotive, sebbene ridotto rispetto allo stanziamento più elevato ipotizzato nelle prime bozze del decreto, destinato ad agevolare, in questo ultimo trimestre, gli acquisti di veicoli elettrici e ibridi plug-in (65 mln), commerciali (20 mln), auto tradizionali con emissioni di CO2 tra 61-135 g/Km (10 mln) e vetture usate Euro 6 (5 mln). Tuttavia, rileviamo ancora una volta come l’esiguità dei fondi investiti e il meccanismo di retroattività della misura abbiano determinato l’assorbimento veloce delle risorse, esaurite in un batter baleno per la fascia 0-60 g/Km di CO2 (mentre è agli sgoccioli anche la fascia 61-135 g/km di CO2), rendendo impossibile la copertura di tutte le richieste fino alla fine del 2021.
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Senza continuità, la ripresa diventa difficile. “L’esperienza dimostra infatti che, se da un lato imprese e consumatori manifestano sempre maggiore interesse per le tematiche ambientali e conseguentemente una più ampia propensione per l’acquisto di veicoli a basse o zero emissioni, dall’altro c’è bisogno di garantire continuità e stabilità delle risorse impiegate, oltre a neutralizzare a livello europeo la dipendenza dai chip asiatici” osserva il presidente di Federauto.
LEGGE DI BILANCIO 2022: UN APPUNTAMENTO FONDAMENTALE
“Come emerso dal Tavolo Automotive al MISE, auspichiamo – prosegue De Stefani – che nella Legge di Bilancio trovi attuazione l’impegno del Governo per la definizione di un piano triennale volto ad accelerare la diffusione delle alimentazioni elettriche, senza tralasciare il contributo positivo dato dalle tecnologie all’avanguardia dei motori termici per l’abbattimento delle emissioni”
Secondo Federauto, “il settore è agli esordi di una svolta cruciale e per non lasciare indietro nessuno, la transizione ecologica deve passare anche attraverso un adeguato e programmato sostegno alla domanda e un piano di rottamazione per il rinnovo del parco auto più vecchio, insicuro, inquinante e climalterante. Una politica lungimirante in tal senso rappresenta uno dei fattori determinanti per la crescita e la competitività futura delle nostre imprese nonché per la progressiva e sostenibile riduzione della CO2”.
IN CRESCITA SOLO LE AUTO ELETTRIFICATE
La crisi si manifesta in tutti i canali: quello dei privati ha totalizzato 67.228 immatricolazioni nel mese (-37,2% su ottobre 2020 e -30% su ottobre 2019) mentre nel cumulato i volumi si attestano a 800.327 (+11,8% variazione YTD 2020 e -14,6% YTD 2019) con una quota di mercato del 63,1%. In forte declino anche le immatricolazioni a società, con 13.501 unità, pari a -38,7% su ottobre 2020 e -57,7% su ottobre 2019, mentre i volumi cumulati registrano +10,3% da inizio anno (13,8% di quota in 10 mesi) e -39,8% su 10 mesi 2019. Infine, anche le immatricolazioni a noleggio hanno registrato una flessione del -28% nel mese e +18% nel cumulato (q.d.m. 23%).
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Sul versante delle alimentazioni, le auto elettriche crescono a tripla cifra sia nel mese che nel cumulato, raggiungendo una quota di mercato nei primi 10 mesi del 4,3%; le ibride plug-in registrano +27,6% nel mese e +224,8% nel cumulato, con una rappresentatività del 4,4%; mentre le ibride vedono -7,3% nel mese e +126% da inizio anno.
Prosegue al contrario la flessione del diesel (-63,6% mese, -24,9% anno) e benzina (-46,9% mese, -11,8% anno) che si attestano rispettivamente al 22,7% e 30,4% di share nel periodo gennaio-ottobre. In calo anche le auto a gas (-31,4% mese e +19,3% anno), così come quelle a metano (-44,3% mese e +8% nel consuntivo annuo), con una rappresentatività del 7,1% e 2,2%.