Mercato auto: l’Europa riprende a correre (+7,7%), Italia seconda

Il mercato auto in Europa a febbraio 2018

La flessione registrata ad aprile sembra ormai “acqua passata”. Il mercato auto dell’Europa, a maggio 2017, torna a sorridere mostrando una crescita del 7,7%. Il mese scorso, nell’Europa dei 28 + Efta, sono state immatricolate 1.433.236 unità, circa 100mila in più rispetto allo stesso periodo del 2016.

Così facendo, l’Europa dell’auto riprende un trend positivo che dura da ben 42 mesi, confermando che il rallentamento di aprile (-6,8%) era legato solo alla diversa calendarizzazione delle festività.

Nei primi cinque mesi del 2017, il cumulato raggiunge quota 6.920.496 unità vendute contro i 6.584.042 del periodo gennaio-maggio del 2016, con un incremento del 5,1%.

SEGNALI CONFORTANTI

“Dall’Italia segnali confortanti: i driver economici mostrano finalmente segni di miglioramento, le vendite sono tornate al trend positivo, sostanzialmente stabili nel canale privati e nelle vendite delle concessionarie, ma significativamente in crescita nel canale del noleggio per il positivo sviluppo della domanda turistica, del rinnovo e dell’ampliamento del parco flotte anche grazie alle Partite IVA e al car sharing”.

Romano Valente, direttore generale Unrae

Approfondisci: La crescita del noleggio registrata nel 2016

L’Italia, non a caso, conquista il secondo posto del podio nel mese, mentre la metà dei Paesi del Vecchio Continente registra una crescita a doppia cifra. Ecco i risultati dei cinque principali mercati europei:

  • Spagna: +11,2%
  • Germania: +12,9%;
  • Francia: +8,9%
  • Italia: +8,2%;
  • Regno Unito: -8,5%;

IL MERCATO AUTO IN EUROPA A MAGGIO 2017

Ad eccezione del Regno Unito, tutti e cinque i maggiori mercati (che nel complesso hanno immatricolato il 72% dell’intera area EU28+EFTA) mostrano dunque buone performance.

“Quest’ultima – sottolinea Aurelio Nervo, presidente di Anfia – registra il miglior risultato di vendita, per questo mese, da maggio 2008. La flessione di mercato del Regno Unito nel mese (-8,5%) – il secondo consecutivo in calo – è dovuta, in particolare, all’effetto di attesa creato dalle elezioni generali di giugno, senza contare il naturale assestamento conseguente al boom delle immatricolazioni di marzo, con l’anticipo degli acquisti prima della riforma della tassa di circolazione annuale”.

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