Sulla scia del primo semestre 2016, anche nei mesi più caldi dell’anno l’Italia si ritaglia un posto da protagonista. I dati del mercato auto europeo agosto 2016, diffusi dall’Acea insieme a quelli di luglio, ne danno la lieta conferma. Tutti i principali mercati europei, nei primi 8 mesi dell’anno, restano in territorio positivo. In attesa del cambio targa, buona la performance estiva del Regno Unito, che da gennaio ad agosto registra un +2,8%. La Germania è cresciuta del 5,7% e la Francia del 6,1%. Ha fatto di meglio la Spagna (11,3%) mentre l’Italia, come accaduto nel primo semestre 2016, compare ancora tra i Paesi più dinamici. Il Belpaese, infatti, ha chiuso in doppia cifra sia il mese di agosto (+20,1%) che i primi 8 mesi dell’anno (+17,4%).
CRESCITA ITALIANA
I Paesi dell’Ue a 28 (più Efta) a luglio registrano un piccolo rallentamento (-1,8% con 1.163.087 vetture) interrompendo una striscia positiva che durava ben 34 mesi. Ad agosto, invece, si registra un nuovo slancio (+9,5%). Complessivamente da gennaio 2016 sono stati immatricolati in Europa 10,1 milioni di veicoli (+7,8% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno). Uniche eccezioni la Svizzera e l’Olanda. “Il segnale che arriva dall’Olanda non dovrebbe essere sottovalutato perché conferma che il percorso verso una nuova mobilità sostenibile va preparato e accompagnato”, ha detto Romano Valente, direttore generale dell’Unrae. Un percorso che dovrà avvenire anche in Italia e per il quale l’Unrae invoca il ricorso a una cabina di regia coordinata da un Mobility Champion.
LE KM ZERO
“Ad agosto e nei primi 8 mesi del 2016 – commenta il presidente di Federauto, Filippo Pavan Bernacchi – le immatricolazioni italiane hanno in pratica raddoppiato quelle della media europea. Le promozioni messe in campo da Case e concessionarie hanno fatto la differenza ma, a nostro avviso, il mercato italiano è anche caratterizzato dal ricorso alle kilometri zero, che aumentano i volumi ma non certo la redditività. Negli altri Paesi europei – ha concluso Pavan Bernacchi – il fenomeno delle kilometri zero non esiste o comunque ha un utilizzo molto contenuto. E ad ogni modo, purtroppo, molte kilometri zero estere tornano in Italia per creare concorrenza sleale ai concessionari che hanno in piedi investimenti massicci per gli standard dei Costruttori”.