La congiuntura politica di grande incertezza – in vista delle elezioni del 4 marzo – non ha certo aiutato il mercato auto di febbraio 2018, che chiude in leggera perdita. Nel mese sono state immatricolate 181.734 vetture nuove, in calo del –1,4% rispetto alle 184.350 di febbraio 2017.
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Continua a sprofondare il segmento dei privati, che subisce un calo di immatricolazioni del -12,7%. Il 46% del totale mercato, secondo Federauto, è stato immatricolato negli ultimi tre giorni di febbraio.
MERCATO AUTO DI FEBBRAIO 2018
Se le vendite alle famiglie languono, il mercato è stato sostenuto quasi interamente dalle buone performance di società e compagnie di noleggio, risultate in crescita rispettivamente del +8,1% e +19,3%. In questo caso ha pesato anche la coda positiva del Super ammortamento (che proseguirà fino al 30/6/2018 per autoveicoli acquistati dalle società di renting entro il 31/12/2017).
“La contrazione a doppia cifra delle vendite a privati registrata anche questo mese rispetto all’incremento delle vendite a società può essere motivata dalla persistente necessità per i concessionari di ridurre gli stock di km zero, che continuano ad alimentarsi di mese in mese, sotto la pressione generalizzata degli obiettivi assegnati dalle Case, oltre che dalla scelta di molte famiglie di rinviare la decisione di un acquisto importante, come già avvenuto in altri periodi pre-elettorali”.
Mario Beretta, Presidente di Federauto
L’AVANZATA DEL NOLEGGIO
Non è per niente irrilevante l’attrattiva che il noleggio inizia a rivestire anche per i cosiddetti “codici fiscali”, ammette Federauto. Si tratta di una formula “sempre più orientata ai privati – spiega Beretta – quale risposta alle nuove tendenze che privilegiano il possesso delle autovetture a costi certi nel medio periodo rispetto alla proprietà”.
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La Federazione, commentando il mercato auto di febbraio 2018 lamenta l’assenza di proposte concrete per il rilancio dell’automotive nei programmi elettorali dei partiti politici. Il numero uno dell’associazione che rappresenta i concessionari auto di marche nazionali ed estere invoca quindi una “revisione della fiscalità per privati e società” per poter “rilanciare in modo strutturale il rinnovo del parco auto italiano”.