Mercato: a novembre +8,2%

mercato auto novembre 2016

Cresce il mercato auto a novembre 2016: +8,2%. Le immatricolazioni del nuovo – spalmate in questi 11 mesi dell’anno – segnano un +16,51%, con un venduto di 1.699.944 unità. I numeri sono positivi, il vento ha finalmente cambiato direzione. Secondo il Ministero dei Trasporti, le immatricolazioni sono state 145.835, l’8,19% in più dello stesso mese nel 2015. Senza dubbio su queste cifre ha inciso l’anticipo di domanda sulle vendite a società +28%, in vista della modifica del superammortamento.

FCA SEMPRE PIU’ FORTE

Una parte del risultato positivo del mercato auto novembre 2016 è dovuto alla corsa sempre più veloce di FCA in Italia. Che si conferma sempre forte, facendo registrare un + 10,4% nel mese e +18,7% nel progressivo annuo, paragonato al 16,5% del totale. In questo mese, FCA ha registrato 41.300, +0,6% rispetto a un anno fa. Le vendite di Alfa Romeo, sono andate a gonfie vele grazie alla Giulia, che fa incassare al marchio +35,65%. Non se la cavano niente male anche Jeep +27,5%, Fiat +7,8% e Lancia +2,3%.

ALCUNE CONSIDERAZIONI SUL MERCATO AUTO NOVEMBRE 2016

 

mercato auto ottobre 2016 pavan bernacchi
Filippo Pavan Bernacchi, presidente di Federauto

Dall’analisi dettagliata del mercato auto novembre 2016, emergono alcuni aspetti che fanno comprendere il segno positivo davanti ai numeri. Secondo Massimo Nordio, presidente dell’UNRAE, l’Associazione delle Case automobilistiche estere:

“Le immatricolazioni del mese di novembre sono prevalentemente caratterizzate dal forte incremento del canale delle vendite a società e, come da noi preannunciato, questa crescita è determinata soprattutto dall’anticipazione degli acquisti per usufruire delle agevolazioni fiscali del Superammortamento, considerato che – secondo la formulazione attuale del DdL di Bilancio 2017 – le auto aziendali che non hanno la caratteristica di essere un bene strumentale per l’attività di impresa saranno escluse dal beneficio nel 2017”.

Ovviamente, non ci sarà da stupirsi se i dati dei primi mesi del nuovo anno subiranno un calo. A tal proposito, Federauto sottolinea quanto sopra e, che sta per concludersi un anno straordinario. Oggi è difficile ipotizzare i nuovi tassi di crescita del 2017, specialmente se paragonati con il primo semestre record di quest’anno. In fatto di vendite e sullo scenario di quelle on line, il presidente di Federauto, Pavan Bernacchi ha commentato:

“Il mese di novembre è stato caratterizzato dalla novità della vendita on-line di alcune auto su Amazon, secondo un processo definito che ha come attore principale i concessionari. E proprio l’esperienza in corso dimostra che il concessionario difficilmente verrà spazzato via dal web, come è accaduto per altri settori merceologici”.

I CONCESSIONARI VERSO IL FUTURO

Altra osservazione importante di Pavan Bernacchi

“Ad ogni modo i concessionari vogliono cavalcare il futuro e in questo senso sfruttano già da anni tutto quello che il web offre. Infatti in termini di informazioni, trasparenza, consultazione, configurazione, il web è imbattibile. Poi però si va fisicamente dal concessionario che offre strutture, standard, processi, serietà, personale qualificato, ricambi e assistenza, senza contare la permuta dell’usato, la cura degli aspetti burocratici di un bene mobile registrato, e la consulenza dei servizi finanziari, assicurativi e di post vendita. Il modello del dealer cambierà nel futuro? Noi siamo pronti. Il web ci disintermedierà? Probabilmente no”.

IL COMMENTO DI ANFIA

Anfia guarda i dati con un’altra angolazione ancora, soprattutto si sofferma sul parco circolante delle autovetture per regioni e alimentazione. Gianmarco Giorda, direttore Anfia, commenta:

“Emerge come lo sviluppo del mercato dei veicoli ad alimentazione alternativa in Italia sia possibile solo intervenendo sulla diffusione e capillarità della rete di distribuzione dei carburanti alternativi. La quota delle auto a gas – sia in termini di mercato che di parco circolante – risulta infatti più alta laddove maggiore è la presenza di distributori di GPL e metano. Veneto, Marche, Emilia Romagna e Campania risultano in questo senso tra le regioni favorite. Interessante evidenziare, poi, la disparità tra GPL e metano nella densità dei distributori a livello nazionale: 12,9 ogni 1000 km quadrati per il primo, contro 3,8 per il secondo”.

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