I tempi sono maturi perché il Governo vari delle misure a sostegno dell’auto. Ne è convinto Angelo Sticchi Damiani, presidente dell’Automobile Club d’Italia (Aci). Il quale, dal canto suo, spiega come si potrebbe aiutare la ripresa del mercato automobilistico attraverso dieci semplici azioni. Una serie di proposte presentate per la prima volta nel 2013 all’allora Governo Monti.
A partire dall’abolizione del superbollo: una tassa che ha fatto letteralmente crollare il mercato delle supercar, determinando la fuga all’estero dei veicoli e la crisi di tutta la filiera dell’automotive. Due punti altrettanto importanti sono la riforma della tassa di possesso, con l’introduzione del calcolo in base alle emissioni di CO2 del veicolo; e la rimodulazione delle accise sul carburante, che contribuiscono a scoraggiare l’acquisto di nuove vetture. E ancora, la riforma della RC Auto. Una vecchia battaglia dell’Aci, come ricorda Sticchi Damiani: “Nell’aprile 2012 abbiamo lanciato un progetto di legge in grado di ridurre il costo delle polizze del 40%, contrastando il fenomeno delle frodi assicurative e razionalizzando il sistema dei rimborsi. E fummo sempre noi a lanciare il grido d’allarme sui 4 milioni di auto che circolano senza assicurazione”.
Ma in questo momento, secondo l’Automobile Club d’Italia, la ripresa può e deve passare anche attraverso il rinnovo del parco circolante. Soprattutto per quanto riguarda gli oltre 4 milioni di veicoli ultraventennali, inquinanti e poco sicuri, che ogni giorno circolano sulle nostre strade. La soluzione, indica il presidente dell’Aci, è “incoraggiare la demolizione di questi rottami, che potrebbero rimettere in circolazione il mercato dell’usato delle concessionarie e introiettare nelle casse dello Stato almeno 100 milioni di euro all’anno”.