Dopo la straordinaria crescita dello scorso anno (+50%), le stime più accreditate indicano una sostanziale stabilità del mercato dei veicoli commerciali per il 2017 (+1%). Nonostante il trend estremamente positivo, tuttavia, l’Italia non è ancora in linea con gli altri Paesi europei. Solo quest’anno dovrebbe riuscirci, grazie al fondamentale apporto di due misure fiscali: Super ammortamento e Legge Sabatini.
Approfondisci: Super ammortamento: cinque associazioni, a nome dell’intera filiera, ne chiedono il rinnovo per il 2018
Di tutto questo si è parlato la scorsa settimana a La Capitale Automobile Van & Truck 2017, uno dei tanti appuntamenti annuali organizzati a Roma dal Centro Studi Fleet&Mobility.
MERCATO VEICOLI COMMERCIALI 2017
Leader assoluto del mercato dei veicoli commerciali del 2017, tra i Costruttori, è Fiat. Il quale, sebbene abbia subito una flessione negli ultimi anni, ha messo a segno un incremento del +30%. Importante lo scatto di Ford, passato da 5 a 12,3 punti percentuali.
Leggi Anche: l’andamento del mercato degli LCV a ottobre
Quel che emerge dall’analisi di Unrae è che siamo lontani da una crescita strutturale costante, anno su anno. Ora siamo sulle montagne russe: a incrementi a doppia cifra seguono discese in territorio lievemente negativo (quasi) senza rendersene conto.
DEALER TRUCK: CAMBIARE MODELLO DI BUSINESS
Non solo veicoli commerciali. L’evento di Fleet&Mobility ha analizzato anche il mondo di quelli pesanti. Accanto a Franco Fenoglio, presidente della sezione veicoli industriali di Unrae, Gianandrea Ferrajoli, coordinatore della divisione Truck di Federauto, ha rappresentato i concessionari italiani:
“Dobbiamo rivedere le nostre proposte di valore rispetto al mercato, spostando il focus dai prodotti al servizio. Dobbiamo diventare dei service provider”.
Prioritario il tema della sicurezza, che quando si parla di mezzi pesanti è un aspetto ancora più sensibile. Anche in questo caso serve un cambio di paradigma “da un business basato sulle riparazioni – sottolinea Ferrajoli – a uno basato sulla manutenzione. Stiamo cercando di spingere sulla manutenzione preventiva. Nei prossimi anni, il nostro business sarà concentrato su questo”.
La strada da fare è tanta, se consideriamo che l’Italia è il Paese cui c’è il maggior ritardo nelle revisioni. Anche in questo caso, è la Gran Bretagna a fare scuola. Prima e dopo Brexit.
Leggi Anche: veicoli industriali, la crescita rallenta a ottobre