Già prima dell’avvento del Coronavirus, il mercato globale dell’automotive viveva un momento di lento declino, con sole 90 milioni di unità vendute nel 2019 (prima di allora, la cifra più bassa dell’ultimo ventennio si era riscontrata nei 95 milioni del 2007). La pandemia e il conseguente lockdown hanno inflitto un duro colpo al mercato già in difficoltà. Eppure, nonostante i tragici dati del merse di marzo, le vendite di auto ad aprile e maggio sono diminuite con una potenza nettamente inferiore di quel che l’andamento delle prime settimane di quarantena aveva lasciato supporre.
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Le incoraggianti notizie provenienti dalla Cina, il primo paese ad alleggerire le misure restrittive, dove a fine lockdown le vendite di automobili sono salite del 367%, testimoniano una certa resilienza del settore dell’automotive, forse anche un’imminente crescita. Stando a quanto riportato da un recente studio Capgemini, sembra infatti che coloro interessati all’acquisto di un’automobile siano sempre di più e che tra loro ci siano anche i millennials, ossia i più restii al possesso di un veicolo, almeno fino ad ora.
IL COVID HA CONVITO QUASI TUTTI ALL’ACQUISTO DI UN’AUTO, PERSINO I MILLENNIALS
Buone notizie per i Dealer: il 35% della popolazione mondiale si dichiara intenzionato a comprare un’automobile entro la fine del 2020. Lo afferma un’analisi svolta dal Capgemini Research Institute, dal titolo “COVID-19 and the automotive consumer”. Studio che ha coinvolto 11.000 consumatori provenienti da 11 paesi diversi: Stati Uniti, UK, Francia, Germania, Cina, Olanda, Svezia, Norvegia, Italia, Spagna e India. Ovvero il 62% dei passeggeri globali dei veicoli venduti nel 2019.
Mobilità privata come sinonimo di igiene e sicurezza
Ad oggi, il 44% dei consumatori afferma di aver iniziato a utilizzare l’auto privata più spesso e di aver diminuito l’uso di mezzi pubblici e servizi di car sharing. Dietro queste rinnovate abitudini risiedono ragioni di igiene e sicurezza, destinate a persistere anche in futuro. La necessità di protezione si riflette anche nei desideri dei potenziali acquirenti: il 66% di loro, infatti, in una nuova auto ricerca optional dedicati alla salute come aria condizionata dotata di filtro anti-germi e il 59% si dichiara disposto a pagare di più per servizi simili.
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Una nuova auto, a dispetto della crisi economica
Intervistati dai ricercatori Capgemini, i consumatori hanno dimostrato un atteggiamento ottimistico verso il proprio futuro economico: il 50% crede di poter recuperare nei prossimi sei mesi, il 73% pensa di farlo nel prossimo anno. Ecco perché, oltre un terzo (35%) dei passeggeri globali non teme ripercussioni finanziarie e sta considerando l’acquisto di un’auto nel 2020. In Italia, a valutare l’acquisto di una nuova vettura è il 43% del campione.
I tre quarti (75%) di coloro intenzionati all’acquisto di un’auto, lo sono per necessità personali/familiari, dovute al ridotto utilizzo dei mezzi pubblici. Il 63% degli intervistati, infatti, considera i mezzi di trasporto pubblici un rischio per la propria salute e quella dei propri familiari. Al contrario, l’auto privata offre un senso di controllo sull’igiene al 75% del campione e la sicurezza di ridurre il rischio di contagio al 68%. Infine, il 58% dei consumatori considera questo un momento vantaggioso per l’acquisto perché convinto che il prezzo delle vetture si abbasserà nei prossimi mesi.
Anche i millennials vogliono acquistare un’auto
Il dato dello studio Capgemini che più stupisce è la fascia d’età dei consumatori intenzionati a comprare un’automobile: il 44% di loro ha meno di 35 anni. Sembra dunque stia venendo meno la ritrosia dimostrata dai nativi digitali nei confronti del possesso di un mezzo privato. Ad oggi, l’85% degli under 35 non ha mai posseduto un mezzo né si è dimostrato interessato a farlo. Trend, che tuttavia, potrebbe capovolgersi nel post-Covid. Ben il 45% del totale di chi è intenzionato all’acquisto di un’auto nel 2020 è un millennials. In Italia, i giovani interessati a comprare raggiungono sono addirittura il 53%. Anche loro spinti da ragioni di salute e sicurezza.
Ciò nonostante le generazioni più giovani siano quelle più preoccupate dalle possibili ripercussioni economiche del lockdown. Nella fascia di età 18-35 anni, infatti, oltre il 50% rinuncia a un’auto perché non può permettersene una.
Sì all’acquisto, purché sia digitale
La quarantena ha spinto i consumatori a spostare sul web i propri acquisti. Oggi, sempre più acquirenti, spaventati dal contagio e nell’ottica del mantenimento della distanza sociale, scelgono di acquistare l’auto completamente online (scopri i segreti per farlo nel modo giusto). Il 46% degli intervistati ha dichiarato di voler evitare la visita fisica al concessionario e il 52% preferisce cercare informazioni sul modello da acquistare online. Percentuale che, prima della pandemia, non superava il 44%. In Italia, coloro che prediligono l’acquisto dell’auto online rappresentano il 44% del totale.