Mini Republic, quando il prodotto non è tutto

Mini Republic

È lo Stato più “unconventional” e “not normal” del pianeta, un’irriverente quanto divertente nazione, senza confini né distinzioni di sesso, credo, religione o razza. Ecco presentata, in sintesi, la Mini Republic. Obiettivo: promuovere il marchio, senza però avere sempre il prodotto in primo piano. L’Italia rappresenta il quinto mercato al mondo per il marchio britannico. Merito anche del lavoro della rete di vendita. Sono 250.673 i clienti Mini lungo lo stivale (55% uomini, 45% donne), con un’età media di 47 anni. Per il brand, viene prima il cliente e poi il prodotto. La strada verso la “customer obsessed company” è tracciata.

DIGITAL

I fan della pagina Facebook di Mini sono 553.760. Oltre il 24% del budget disponibile è investito sul digitale. “Entro un paio d’anni credo che arriveremo al 50% del budget destinato al digital”, sottolinea Federico Izzo, Head of Mini. La Mini Republic si inserisce in questa strategia: ufficializza un movimento nato oltre mezzo secolo fa, quando Sir Alec Issigonis disegnò la prima Mini e creò qualcosa di più di un’automobile, un vero e proprio oggetto di culto, sempre vivo ed intramontabile. L’obiettivo di base è trasformare l’esperienza digitale in reale. Il tasso di fidelizzazione è passato dal 30% del 2012 al 39% del 2015.

LA MINI REPUBLIC

Mini Republic stand
La Mini pronta per il test drive

“La Mini Republic è uno Stato indipendente fondato sul go-kart feeling”, afferma la costituzione della community, nella quale gli abitanti, i Miniacs, sono guidati da principi ispiratori come lo stile, l’energia, il movimento e il divertimento. La Mini Republic include le vacanze, gli amici, il piacere di stare insieme, la città e lo stile quotidiano. Qui il divertimento è di serie e può essere condiviso con tutti, dentro e fuori l’abitacolo, come spiegano dalla Casa. Si rimanda sempre al marchio, senza per forza fare riferimento al prodotto. Come ogni vero Stato, la Mini Republic prevede ruoli istituzionali ed elementi identificativi. Non poteva mancare una bandiera e una moneta ufficiale (dal valore simbolico). C’è pure una carta dei diritti, custode dei principi inderogabili che tutelano la libertà di espressione, viaggio e originalità e che riconosce e promuove valori fondamentali come la creatività, il dinamismo, ma anche il design, la ricerca scientifica e le nuove tecnologie. Un assist di marketing per tutti i concessionari Mini.

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