La durata delle batterie è uno dei principali fattori da tenere in considerazione quando si parla di un’auto elettrica. I modelli disponibili sul mercato hanno un’autonomia che si aggira intorno a 160 km. Ma il prossimo futuro potrebbe essere diverso grazie a Nissan, che ha scoperto una tecnica per migliorare l’attuale autonomia dei veicoli a zero emissioni. La Casa nipponica, infatti, ha messo a punto il primo metodo di analisi a livello globale per l’osservazione diretta dell’attività degli elettroni che avviene durante la fase di carica e scarica all’interno delle batterie agli ioni di litio, destinate ai veicoli elettrici.
Il progetto di ricerca, condotto in collaborazione con alcune università del Giappone, consiste nell’osservazione diretta dell’attività degli elettroni all’interno di una cella della batteria. Per sviluppare batterie agli ioni di lunga durata e alta capacità è necessario immagazzinare la maggior quantità possibile di litio nei materiali attivi degli elettrodi, come il manganese, il nichel e l’ossigeno. Ma nessuno, fino ad oggi, era mai riuscito a osservare il movimento degli elettroni e stabilire con precisione cosa avvenga durante le fasi di carica e scarica.
Nissan ha trovato il modo di raggiungere questo importante traguardo e ora, grazie alla nuova tecnica sviluppata insieme alle università di Tokyo, Kyoto e della prefettura di Osaka, i suoi ricercatori potrebbero giungere alla progettazione di materiali ad alta capacità. Questi ultimi, secondo le stime del costruttore, potrebbero incrementare la densità energetica del 150% e quindi condurre allo sviluppo di materiali ad elevato contenuto di litio. Materie prime perfette per dare vita a batterie di capacità e durata superiori, destinate ad ampliare l’autonomia dei futuri veicoli a zero emissioni.