Innovare nelle difficoltà. E’ quanto ha fatto in questo anno Nobis Assicurazioni, realtà del Gruppo Nobis che vanta uno specifico know how nel settore delle quattro ruote. Per ripercorrere i mesi appena trascorsi e scoprire i progetti per il 2021 abbiamo intervistato la responsabile divisione automotive Maria De Nobili, che abbiamo incontrato a MOBILITYhub on Track.
“Un anno di grandi opportunità, di grandi sfide, di grande voglia di rimettersi in moto”: la manager definisce così il 2021 che stiamo vivendo. In questo contesto Nobis Assicurazioni vuole proseguire nelle strategie avviate nel 2020, caratterizzato da “dinamismo e un cambio di prospettiva” e dalla volontà di essere sempre al fianco dei concessionari.
LE STRATEGIE DI NOBIS: IL LANCIO DI GREEN CHANGE
Un esempio concreto di questa mission è Green Change, lanciato nei mesi scorsi, un prodotto assicurativo costruito su misura per il mercato delle auto elettriche. Nobis Assicurazioni ha messo a punto una polizza collettiva con l’obiettivo di assicurare tutte le vetture elettriche o ibride di nuova immatricolazione vendute dalle concessionarie ufficiali Stellantis attraverso un piano finanziario FCA Bank da 37, 49 o 61 mesi.
Frutto della collaborazione con FCA Bank, la banca dedicata agli automobilisti che nasce dalla joint venture paritetica tra Stellantis, e Crédit Agricole, Green Change di Nobis va a coprire la perdita pecuniaria della concessionaria nel caso in cui il cliente decida di sostituire il veicolo in anticipo rispetto alla scadenza originaria prevista dal contratto.
NUMERI OGGETTIVI
L’innovazione promossa da Nobis Assicurazioni sta dando i suoi frutti, come testimonia Maria De Nobili citando dati concreti e pubblici.
“Il mondo assicurativo è un mondo normato, con aggiornamenti continui, ma allo stesso tempo molto semplice, caratterizzato da dati oggettivi pubblici e trasparenti: un esempio è il cosiddetto Indice dei reclami, ovvero il calcolo dei reclami che vengono presentati dai clienti, una vera e propria cartina di tornasole nel nostro settore. Le statistiche dimostrano che la specializzazione e la profilazione ‘quasi da captive’ nel mondo dei servizi rappresentano la strada giusta: non a caso, ogni 10.000 assicurati, il nostro indice è dello 0,55, mentre la media nazionale è del 5″.