Quale sarà la mobilità degli italiani nei prossimi 15 anni? A questa domanda ha cercato di rispondere un rapporto curato dalla Fondazione Censis e da Aniasa, l’associazione che rappresenta le società operanti nel noleggio auto per pmi, privati e grandi aziende. L’occasione: un convegno organizzato a Roma, nella splendida cornice del Palazzo della cancelleria, per festeggiare i 50 anni di attività di Aniasa.
Il rapporto, dal titolo “L’evoluzione della mobilità degli italiani – Dallo scenario attuale al 2020-2030”, ha individuato alcune significative tendenze future. Al di là del contesto economico dei prossimi anni, l’auto continuerà a rimanere centrale negli spostamenti degli italiani, ma cambierà il suo utilizzo. La vettura perderà il suo appeal di bene simbolo e si potrà scegliere di usarla senza possederla, di condividerne l’utilizzo con gli altri oppure di rivolgersi al trasporto pubblico nelle situazioni residuali in cui si dimostrerà efficace.
Questo tipo di mobilità risponde a una evoluzione demografica ben precisa: secondo Censis e Aniasa, infatti, la crescente concentrazione di abitanti nelle regioni metropolitane e l’aumento dei turisti genereranno un aumento di pendolari nel nostro Paese. Al centro di questa accresciuta domanda di mobilità, alla quale il trasporto pubblico non sarà in grado di far fronte, ci sarà l’utilizzo dell’auto connessa, a basse emissioni e autonoma. Da qui al 2020-2030 è lecito attendersi che le vetture subiranno una forte innovazione tecnologica spinta dall’industria auto verso tre direttrici: le propulsioni ibride ed elettriche, la crescente connettività delle vetture che le metterà in comunicazione sia con l’ambiente circostante che con i driver, e l’affermazione delle auto a guida automatica.
In questo nuovo scenario di mobilità, giocherà un ruolo sempre più rilevante il noleggio auto per pmi, privati e aziende di grandi dimensioni. “Il settore del renting – commenta Fabrizio Ruggiero, presidente di Aniasa – è per sua natura parte integrante della sharing economy. Stiamo procedendo verso un’offerta unica di servizi di mobilità, che prevederà oltre all’utilizzo del veicolo per il tempo utile, da 15 minuti a 5 e più anni, una serie di ulteriori strumenti di mobilità, come l’accesso ad aree a traffico limitato, a spazi a pedaggio e ai parcheggi”.