Pragmatismo, sicurezza, determinazione e attenzione. Senza dimenticare di portare avanti i processi che erano stati avviati prima del Covid. Sono queste le linee guida tracciate dal presidente di Autotorino Plinio Vanini, che abbiamo intervistato per la nostra rubrica “3 domande a”.
Plinio Vanini ci ha spiegato come il suo Gruppo, il principale in Italia in termini di dimensioni e fatturato, ha affrontato il lockdown e illustrato quali sono punti chiave per ripartire, con un focus particolare sulle misure urgenti che servono per dar linfa a un mercato calato ad aprile del 98%.
COME FAR RIPARTIRE L’AUTO: 3 DOMANDE A PLINIO VANINI (AUTOTORINO)
COME AVETE AFFRONTATO IL LOCKDOWN?
“Non abbiamo mai smesso di lavorare: abbiamo provato a intraprendere tutti i percorsi possibili per capire la strada migliore per affrontare la riapertura, che ora è avvenuta” spiega Vanini.
Due le principali strategie. “Abbiamo cercato di ripianificare dal punto di vista finanziario l’azienda e abbiamo promosso un’ulteriore spinta verso il mondo digitale, sempre mantenendo i contatti con i nostri clienti e con le nostre persone”.
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QUALI SONO I PUNTI CHIAVE PER RIPARTIRE?
“Nessuno ha la ricetta – esordisce Vanini – Ma il primo punto è certamente la messa in sicurezza di clienti e collaboratori; per il resto è fondamentale utilizzare tutta la tecnologia a disposizione per poter rimanere a contatto con i nostri clienti”.
In secondo luogo “serve grande determinazione nel portare avanti i progetti di innovazione che avevamo avviato e dobbiamo continuare a fare il nostro lavoro”. Terzo, ma non ultimo: “grande attenzione al mondo del Service“anche e soprattutto attraverso progetti digital. “Siamo in una fase nella quale dove c’è molto fermento, anche se non siamo ancora nelle condizioni di capire come sarà il mercato” afferma Vanini.
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QUALI MISURE SERVONO NELLA FASE 2?
“Come concessionari e Federauto, abbiamo fatto delle richieste al Governo. Serve una spinta al mercato, sia dal punto di vista dell’innovazione fiscale, riallineando l’Italia con gli altri Paesi europei (Iva e detrazione, ndr.), sia interventi che incentivino lo svecchiamento dei 14 milioni di veicoli ante Euro 4”. Come l’estensione dell’ecobonus a un numero maggiore di veicoli rispetto a quello attuale.
Richieste finora cadute nel vuoto. “Non è stato preso in considerazione nulla, se non confermare bonus – malus, che lo scorso anno ha lavorato su un parco decisamente ridotto” spiega ancora il presidente di Autotorino.
“Se vogliamo stimolare il mercato noi dobbiamo offrire incentivi a chi rottama auto vecchie e inquinanti e acquista l’auto nuova, indipendentemente dall’alimentazione. Questo sarà il passo intermedio, perché non si può pretendere che l’elettrificazione avvenga in cinque minuti…”. Messaggi molto chiari e punti di partenza essenziali per pianificare il futuro.