Nessuno, in un passato neanche troppo lontano, lo avrebbe certamente detto (o anche solo pensato). Oggi, però, il binomio “post vendita concessionari” può essere, eccome, associato anche ad un immagine evocativa. Come ad esempio quella di un museo. A sottolinearlo è Maurizio Sala, consulente automotive, intervenuto la scorsa settimana all’ultima edizione della Consulta dei Service Manager, incentrata proprio sul lato “estetico” del Service. A margine dell’evento gli abbiamo chiesto un commento su questa teoria, che idealmente ripercorre un secolo di storia dell’auto. “Il Service, in Italia, nasce come stazione di rifornimento per le gare automobilistiche, quindi si evolve prima in Garage, poi in Service – spiega Sala -: quindi si può dire che, in una certa maniera, alcune strutture museali, specie quelle nelle quali si parla di storia dell’auto dagli anni Venti agli anni Cinquanta, hanno qualcosa in comune con il mondo del Service”.
VIDEO: INTERVISTA A MAURIZIO SALA, CONSULENTE AUTOMOTIVE
IL BINOMIO SERVICE – ESTETICA
Come abbiamo visto nei giorni scorsi, l’evento organizzato da Anticrisi Day, andato in scena proprio nel Museo Alfa Romeo della concessionaria Fratelli Cozzi a Legnano, ha visto protagonista il binomio “post vendita concessionari” affrontato in una chiave considerata poco o addirittura nulla negli anni scorsi, quella dell’estetica. In altre parole, se il Service è gradevole agli occhi dei clienti, l’attività diventa più redditizia. Nonostante ciò, Sala evidenzia un altro aspetto di fondamentale importanza. “Se il Service è sviluppato in un ambiente piacevole, per il cliente è più invogliante recarvisi. Ritengo, allo stesso tempo, che la qualità abbia ancora un ruolo preponderante. Ma basta chiederlo ai clienti: con i criteri di giudizio presenti sul web, si può domandare se piace di più il Service inteso come qualità, o come luogo bello dove recarsi. Io credo che i punti di Service che hanno la reputazione migliore sono tuttora quelli nei quali si lavora meglio” conclude il manager.