Come cambieranno il parco auto circolante e il post vendita nei prossimi 10 anni?

post vendita auto futuro

Il Covid-19 avrà effetti importanti sul parco auto circolante e sul post vendita in Italia nei prossimi 10 anni. E’ quanto emerso dal webinar “Orientarsi nella tempesta. vetture nuove e ricambi, la distribuzione sotto la lente”, promosso da Gipa e Italia Bilanci ADR, andato in scena nei giorni scorsi. E se ne parlerà all’Automotive Dealer Day 2020 Digital Edition nel corso del workshop “Service: scenari e strategie per il mercato e le reti”, in programma giovedì 17 settembre alle 12.

Un’occasione per confrontarsi sull’attuale status dei concessionari e in particolare sul comparto dell’aftersales, che per i dealer è particolarmente strategico. L’analisi di Gipa e Italia Bilanci, però, è partita da una riflessione sul mercato.

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IL FUTURO DEL MERCATO

Nonostante gli incentivi in vigore, il mercato dell’auto è profondamente condizionato dall’incertezza economica, oltre che delle limitazioni dei fondi per le agevolazioni nelle fasce con emissioni più alte. Per questo, la stima di Gipa e Italia Bilanci è una chiusura di 2020 a 1 milione e 300mila unità o, nella migliore delle ipotesi a 1 milione e 400mila unità immatricolate.

Parco auto circolante Italia 2020

Anche nei prossimi anni la crescita sarà lenta, con un incremento a doppia cifra solo tra il 2020 e il 2021 e a una cifra negli anni successivi, fino a tornare verso i 2 milioni di auto vendute nel 2025.

PARCO CIRCOLANTE

La crisi dell’immatricolato, naturalmente, avrà effetti sia sul parco circolante sia sul comparto dell’assistenza nei prossimi 10 anni. Partiamo da un dato di fatto, sottolineato da Gipa. Il parco auto del 2020 è il più ricco di sempre a livello numerico, con quasi 33 milioni di auto circolanti nella Penisola. Nei prossimi anni, a causa della diminuzione delle immatricolazioni, ci sarà un calo, ma poi una successiva ricrescita, fino a superare la soglia di quest’anno. In altre parole, l’Italia rimarrà un Paese altamente motorizzato.

La questione più spinosa riguarda l’età media delle auto, che secondo le previsioni di Gipa aumenterà fino a superare presto i 10 anni. Allo stesso tempo, sempre a causa della crisi da Covid, diminuirà il parco da 0 a 4 anni.

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POST VENDITA

Tutto questo avrà effetto, naturalmente, sul mondo del post vendita. “Il rischio concreto è quello di avere auto troppo vecchie, con una carenza di vetture usate, e quindi conseguenze sul livello di sicurezza, oltre che sui consumi e sulle emissioni” ha spiegato Marc Aguettaz, managing director di Gipa Italia.

Il post-vendita nell'emergenza Coronavirus

Per quanto riguarda l’aftersales, le previsioni della società stimano la costituzione di “officine più grandi e multi-service, per stare al passo all’evoluzione tecnologica delle vetture”. Secondo Gipa, il 96,7% di queste ultime avrà ancora un motore termico, con un crollo del diesel e una crescita importante dell’ibrido. L’elettrico nel 2030 arriverà a 1,1 milioni di unità, mentre l’ibrido, compreso il plug-in, arriverà a una quota del 13,3%. I concessionari, in altre parole, devono prepararsi sempre più per affrontare l’elettrificazione delle auto.

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