Quali sono i progetti dell’associazione concessionari Fiat, a livello italiano ed europeo? Lo abbiamo chiesto a due interlocutori d’eccezione, Carlo Alberto Jura, attuale presidente di UCIF, l’associazione dei concessionari italiani FCA, e Piero Carlomagno, past president di UCIF e ora vicepresidente europeo dei concessionari FCA. Li abbiamo incontrati nel corso dell’ultima edizione dell’Automotive Dealer Report, l’evento organizzato da Anticrisi Day e Italia Bilanci e andato in scena il 12 aprile scorso nella sede di Orzinuovi (Brescia) del Gruppo Bossoni. Il punto di partenza è il recente e importante cambiamento organizzativo adottato dall’UCIF, Unione concessionari del Gruppo Fiat Chrysler Automobiles. Dal primo gennaio 2015, infatti, l’associazione ha trasferito il proprio domicilio presso gli uffici romani di Federauto, azzerando i costi fissi costituiti dal personale dipendente e dalla storica sede di Torino.
VIDEO: INTERVISTA A CARLO ALBERTO JURA E PIERO CARLOMAGNO – AUTOMOTIVE DEALER REPORT
I MOTIVI DI UNA SCELTA SENZA PRECEDENTI
I prossimi progetti dell’associazione concessionari Fiat prendono il via proprio dallo spostamento della sede in Federauto. Una scelta effettuata per recuperare efficienza senza indebolire la capacità politica di tutto il sistema. “Abbiamo cercato di fare sinergia sui costi. Inoltre i temi che affrontiamo come FCA sono argomenti che condividiamo anche con altre reti di concessionari” sottolinea Jura. “E’ stata una decisione condivisa con il presidente di Federauto Filippo Pavan Bernacchi per allargare l’orizzonte e creare sinergie con gli altri marchi” aggiunge Carlomagno.
IL CONFRONTO ITALIA – ESTERO
I progetti dell’associazione concessionari Fiat traggono linfa dal più che positivo avvio di questo 2016, dovuto all’impegno dei dealer e della Casa nel promuovere campagne e alla rinnovata gamma del brand che vede protagonista anche e soprattutto la nuova Tipo. Specie nel nostro Paese. Come spiega Carlomagno, “l’80% dei volumi di FCA sono sviluppati in Italia. Quindi, le problematiche che ci propongono i dealer stranieri sono completamente diverse” rispetto alla situazione dei dealer italiani.