Gli showroom, che si erano rianimati dopo il primo lockdown, sono tornati inesorabilmente alla “calma piatta”. E’ questa l’ultima fotografia del 2020 e la prima del 2021 in questo periodo difficile e segnato dal Covid.
Ora quali prospettive attendono i concessionari per l’anno nuovo? Lo abbiamo chiesto a Ramon Rozzi, titolare di Autosud, concessionaria Opel con sede alle porte di Milano. Gli incentivi confermati nelle ultime ore, certamente, potranno essere un boost per la ripartenza, ma dovranno essere accompagnati da altri fattori, in primis, una disponibilità di prodotto adeguata alla domanda.
GLI IMPATTI DELLA SECONDA ONDATA DI COVID
La seconda ondata di Covid ha riportato il trend negativo che si era affievolito nei mesi precedenti, come sottolineato anche da Federauto. “Per dare una metrica, settembre per noi è stato il miglior mese 2020 con 130 nuove auto vendute, un dato appena più alto della media ante-Covid, mentre a ottobre siamo scesi a 50, a novembre a 47, e anche dicembre sta procedendo sottotono” spiega Rozzi.
La seconda ondata, sintetizzando, “ha chiuso le porte alle nuove trattative e quelle poche che ci sono state sono state sviluppate da persone che avevano esigenze di acquisto inderogabili” conferma il titolare di Autosud.
BENE GLI INCENTIVI, MA….
Le prospettive per il 2021 saranno condizionate dalle decisioni del Governo. “Considerando gli incentivi, l’outlook può essere positivo per due motivi: in primis, per le buone possibilità di vendere veicoli elettrici e ibridi plug-in; in secondo luogo, perchè il momento di stanchezza del mercato che stiamo vivendo ha riempito le concessionarie di stock e, quindi, siamo pronti a ripartire con il vento in poppa, visto che non c’è peggior cosa di avere mercato e non avere prodotto in cantiere” osserva Rozzi.
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C’è poi un altro fattore. Il solo fatto di uscire dalla zona rossa “contribuirà a far scattare un click nella testa delle persone, predisponendole meglio alla vita ordinaria, così come l’arrivo dei vaccini porterà serenità. Detto questo, dire adesso quanto la cicatrice del Covid potrà essere resa meno profonda è complicato” aggiunge il titolare di Autosud.
Molto, secondo Rozzi, dipenderà anche e soprattutto dalla struttura degli incentivi. La domanda di fondo è: per accedere all’incentivo, basterà la prenotazione del veicolo oppure occorrerà targarlo? La prima opzione, con l’ecoincentivo ‘bloccato’ fino all’arrivo in concessionaria della vettura, porterebbe naturalmente a una maggiore serenità del concessionario e del cliente, mentre, conclude Rozzi, “se valesse solo la targa, occorrerà avere in concessionaria una quantità di prodotto adeguata per soddisfare la richiesta”. Una differenza, certamente, non da poco.