In Norvegia le elettriche superano le auto endotermiche. Perché in Italia è impossibile?

Negli ultimi mesi si è parlato di un crollo delle vendite di auto elettriche. Ad agosto 2024, con un netto calo di oltre 6 punti, in tutta Europa gli EV coprivano il 14,4% del totale del venduto, nello stesso mese dell’anno precedente la quota era del 21%. Ma è così dappertutto? Decisamente no. C’è un paese, in particolare, a procedere a gonfie vele contro corrente.

Si tratta della Norvegia, dove il numero di veicoli a batteria ha superato quello delle tradizionali automobili endotermiche. Record per il paese nordico nel 2024: su 10 veicoli venduti, 9 sono elettrici. Ma perché la Norvegia è riuscita in quello che per praticamente tutti gli altri Paesi sembra impossibile?

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I motivi del successo degli EV in Norvegia

1.     I vantaggi fiscali

L’acquisto di un’auto elettrica comporta per gli automobilisti norvegesi notevoli vantaggi economici. Così come rivelato da CarVertical, che ha analizzato a fondo la questione, chi acquista un EV è esente dall’Iva al 25% e non è tenuto a pagare le tasse di immatricolazione. Si tratta di un vantaggio fiscale combinato stimato in 30 miliardi di corone norvegesi, pari a circa 3 miliardi di euro.

2.     Assenza di dazi

Non solo l’acquisto, ma anche l’importazione di auto a batteria è incentivata in Norvegia. Lo Stato impone ingenti dazi all’importazione di veicoli convenzionali, mentre le vetture elettriche sono del tutto esenti dal pagamento di dazi.

3.     La rete di colonnine di ricarica

In Norvegia sembra esser stata del tutto curata la cosiddetta ansia da ricarica che affligge gli altri automobilisti europei. Nel Paese sono presenti circa 13.000 punti di ricarica, di cui 1.600 ad alta velocità. Nella solo Oslo, i punti di ricarica sono ben 2.000.

A influire, certamente, anche le caratteristiche demografiche norvegesi, con un bassa densità di popolazione (appena 5,5 milioni di abitanti) e la maggior parte degli abitanti residenti in case e villette singole, dunque idonee all’installazione di una wallbox domestica.

4.     Gli incentivi alla mobilità

I benefici fiscali sono corredati da numerose agevolazioni alla mobilità, tra le quali:

·        Nessuna tassa di circolazione

·        Parcheggio quasi sempre gratuito

·        Pedaggi ridotti o gratuiti

·        Sconti fino al 50% sul trasporto su traghetto

·        Possibilità di circolare sulle corsie preferenziali se si trasporta un passeggero

Il paradosso dei combustibili fossili

Paradossalmente, a finanziare il settore dei veicoli meno inquinanti è l’industria dei combustibili fossili. È stato grazie ai ricavi derivati dalle vaste riserve di petrolio e gas presenti nel territorio che lo Stato ha creato un fondo sovrano del valore di oltre 1.700 miliardi di dollari, utilizzati proprio per gli incentivi finanziari dedicati ai veicoli elettrici.

Al contrario, la rete energetica della Norvegia è alimentata quasi interamente da energia idroelettrica, il che rende il costo dell’elettricità decisamente più basso rispetto agli altri paesi dell’Ue.

Perché in Italia non può accadere lo stesso?

In Italia, come ben noto, la situazione è decisamente diversa. A settembre 2024, stando ai dati Unrae, appena il 5,2% dei veicoli immatricolati era elettrico. Mentre Stellantis ha interrotto per lungo tempo la produzione di alcuni dei modelli più nazionalpopolari proprio a causa della scarsa domanda.

Eppure, quando il governo ha stanziato gli incentivi per l’acquisto di auto elettriche, i fondi si sono consumati nel giro di poche ore. L’interesse dei cittadini dunque, forse c’è, ma ancor più forti sono gli ostacoli che limitano all’acquisto. Dalla mancanza di incentivi fiscali all’elevato costo delle vetture a batteria.

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