Il Ministero della Sanità, con il protocollo del 31 luglio 1996 n°24482 ha riconosciuto l’utilizzo dell’ozono nel trattamento dell’aria e dell’acqua, come presidio naturale per la sterilizzazione di ambienti contaminati da batteri, virus, spore, muffe e acari.
Diversi studi condotti a livello internazionale hanno certificato le proprietà ossidanti dell’ozono anche per il trattamento di cibi e bevande, in quanto additivo alimentare secondario sicuro per la salute umana.
L’attenzione nei confronti dell’ozono, quindi, risale molti anni addietro l’emergenza Coronavirus e il suo utilizzo è sempre stato impiegato per sanificazioni, disinfezioni e inattivazioni di virus.
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OZONO: PROPRIETÀ CHIMICO-FISICHE
L’ozono è un gas solubile presente in natura come gas blu e la sua struttura chimica è una molecola composta da 3 atomi di ossigeno (O3).
Il suo forte potere ossidante è però condizionato da due fattori, quali temperatura e pH. Se presentato in soluzione acquosa, la sua emivita (ovvero tempo necessario a ridurre della metà la sua concentrazione) varia può variare da 30 a 12 minuti se la temperatura passa da 15° a 30°, allo stato gassoso invece l’emivita è nettamente inferiore e quindi il potere ossidante della molecola perdura maggiormente.
Grazie alla sua decisa capacità ossidante, l’ozono è inferiore solo ad alcune sostanze ossidanti ma decisamente superiore a quello di cloro e perossido di idrogeno.
L’OZONO COME AGENTE DISINFETTANTE E DISINFESTANTE
Se da un lato l’azione disinfettante dell’ozono ha trovato le prime applicazioni già nel 1906 in Francia per il trattamento dell’acqua potabile, l’inattivazione dei virus è stato oggetto di studio e sperimentazioni in minor misura, poiché in questi casi è richiesta una quantità maggiore di gas, rispetto a quella richiesta dai batteri.
È dimostrato infatti che le curve di inattivazione dei virus riscontrino un rapido abbattimento nel 99% delle colture, mentre il restante 1% richiede un tempo di esposizione maggiore per l’inattivazione (dipende soprattutto dalla struttura del virus, se è provvisto o meno di membrana).
Questo quindi non smentisce il potere ossidante dell’ozono per l’inattivazione dei virus, bensì non esistono studi che confermino i tempi di esposizione necessari per un’inattivazione al 100%.
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SANIFICAZIONE CON OZONO: CONCLUSIONI
Nell’ultimo periodo abbiamo assistito a un vero e proprio proliferare di questo trattamento, adottato da pubbliche amministrazioni, grandi aziende di vario genere e strutture dedicate alla sanificazione delle flotte aziendali: occorre fare un po’ di chiarezza anche in considerazione che quanto pubblicato dal Ministero della Salute lo scorso 18 maggio ha generato ulteriore confusione:
“L’ozono non ha proprietà sterilizzanti propriamente dette.
Si tratta di una sostanza attualmente sottoposta a valutazione all’interno del Regolamento 528/2012 Biocidi, in attesa di essere autorizzata all’uso come biocida (disinfettante). Le sue proprietà, note in letteratura scientifica e già applicate in alcuni settori, non sono al momento sufficienti a garantirne l’adeguatezza dello specifico uso tecnologico come disinfettante, in quanto deve essere sottoposto a prove di efficacia e di sicurezza (potenziali effetti collaterali da scorretto uso o concentrazione inappropriata). Rimane la possibilità di un uso per la sanificazione intesa come intervento di pulizia approfondita incluso in un contesto generale di ottimizzazione delle misure igieniche e microclimatiche, realizzato da parte di personale appositamente formato e adeguatamente protetto.”
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È indispensabile quindi ricordarsi che elevate concentrazioni di ozono possono rivelarsi altamente tossiche per gli esseri umani, che i trattamenti di sanificazione con l’ozono devono essere effettuati da personale qualificato e aziende iscritte alla Camera di Commercio come “Attività di pulizia” e che gli ambienti trattati, siano essi uffici o automobili, debbano essere necessariamente areati dopo il trattamento per evitare sacche stagnanti.
Ciò significa che ogni operazione di sanificazione non può essere eseguita autonomamente, comprando online macchine a buon mercato per la conversione dell’ossigeno in ozono, poiché questo può rappresentare un vero danno per la salute, con ripercussioni sulle vie respiratorie e sulle mucose.
È fondamentale l’utilizzo di un’attrezzatura professionale, provvista della marcatura CE e corredata della funzione di riconversione dell’ozono in ossigeno a fine trattamento, che naturalmente presenta costi più alti delle macchine che si trovano ovunque sul web.
Come in tutte le cose non bisogna lasciarsi ingannare da fake news e informazioni approssimative, ma è necessario seguire sempre i canali ufficiali e richiedere consulenza a delle aziende specializzate.
Tutte le informazioni sulle proprietà chimico fisiche e delle capacità ossidanti, fanno riferimento al documento “Parere CNSA Ozono”, del 27 ottobre 2010.