La mobilità elettrica è in grado già oggi di offrire nuovi servizi per concessionari auto. Nonostante questo tipo di alimentazione non sia ancora decollata pienamente, non sono pochi i Costruttori che vi hanno investito e i dealer che hanno aperto i propri saloni alle vetture green. Uno di questi è il Gruppo Cresci, mandatario Nissan, Renault, Dacia e Toyota a Roma attraverso 15 punti vendita e circa 200 dipendenti. In occasione della presentazione dei primi taxi elettrici Nissan nella Capitale, abbiamo intervistato Claudio Cresci, amministratore delegato della concessionaria Nissan Numero Sette.
Il dealer mette presenta subito uno dei servizi per concessionari auto determinato dal nuovo tipo di mobilità. “A Roma – esordisce Cresci – abbiamo l’esclusività dell’assistenza sulle batterie delle auto elettriche Nissan, sulle quali interveniamo con delle attrezzature specifiche, e abbiamo installato una colonnina di ricarica rapida Nissan a disposizione di tutti i clienti Nissan e dei taxi elettrici”. Il ruolo di Nissan nel supporto alla promozione dell’elettrico è fondamentale secondo il dealer romano, che ha dato un’impronta green alle proprie attività in seguito al lancio della Nissan Leaf.
È del tutto soddisfacente la formazione ricevuta dalla Casa madre, sia sul prodotto che sulla vendita dei veicoli. Ma la differenza la fa soprattutto la formula della finanziaria Nissan. “Il 90% delle vendite dell’elettrico – spiega Cresci – le facciamo garantendo il ritiro dell’auto dopo due anni a un prezzo di riscatto adeguato. Questo elemento dà una garanzia a chi si avvicina alla mobilità elettrica, che così non ha dubbi su quanto potrà valere in futuro la sua auto visto l’andamento incerto del mercato”. Grazie a questa formula, il Gruppo Cresci riesce a vendere circa 10-15 auto Nissan all’anno. Numeri di tutto rispetto in un settore ancora di nicchia e “risultati anche superiori rispetto a quello che mi aspettavo come operatore”, confessa Cresci. Anche se per il futuro la speranza è che il mercato finalmente riesca a decollare, magari con il sostegno della PA e dell’amministrazione locale per lo sviluppo dell’infrastruttura.