L’enorme successo raccolto dal car sharing in Italia lo rende un interessante servizio per i concessionari. A questo proposito abbiamo interpellato l’esperto Carlo Iacovini, che di recente ha anche pubblicato un libro dedicato al fenomeno dell’auto condivisa, intitolato “Car sharing. Il business che si muove”. Secondo Iacovini, le opportunità per i dealer esistono e sono di due tipi. “Alcune Case automobilistiche si sono impegnate in prima persona nel business del car sharing e, di conseguenza, una prima prospettiva per i concessionari consiste nel supportare a livello locale tutte le iniziative della Casa madre in termini di manutenzione e service alla flotta”.
Un servizio che i concessionari possono aggiungere alla propria offerta per aumentare la redditività dl comparto della distribuzione auto, oggi altamente in crisi. “Un secondo livello di opportunità – aggiunge Iacovini – è molto più strategico e consiste nell’attivazione, da parte dei dealer, di forme di car sharing con una dimensione prettamente locale”. In questo caso, il concessionario si propone come un piccolo gestore di una flotta di dimensioni ridotte di car sharing aziendale piuttosto che condominiale, che ha già trovato diverse applicazioni sia in Italia che all’estero.
“Nel caso di car sharing condominiale o aziendale – spiega Iacovini – il rapporto è quasi monocliente e, di conseguenza, si può creare una piccola marginalità sia sul servizio che sull’assistenza”. Si tratta di formule ancora in via di sperimentazione, ma decisamente interessanti. Qualche esempio? “A Milano, di recente, è stato presentato un progetto di car sharing di condominio da parte di un rivenditore di prodotti elettrici. Ma in generale, il car sharing vive un momento di tale dinamismo che avventure imprenditoriali di ogni genere stanno nascendo molto rapidamente”.