“La decrescita osservata negli ultimi tre anni si è finalmente arrestata”. Così Marc Aguettaz, country manager Gipa Italia, commenta i risultati della rilevazione 2015 sui professionisti della riparazione e della distribuzione ricambi. Uno studio condotto anno dopo anno dalla società di ricerche di mercato specializzata nel settore automotive e osservatorio del post vendita. Questo il quadro del comparto: “Abbiamo perso qualche miliardo di fatturato dal 2007 – osserva Agettaz – ma alla fine, nel 2015, per i professionisti dell’auto siamo ormai stabili a 18 miliardi e mezzo”.
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In questo contesto, le reti di vendita dei costruttori non se la passano tanto bene ma, al contrario, registrano numeri in discesa. Due le cause, secondo il country manager di Gipa Italia: da una parte il calo del parco auto più recente (ossia 3 milioni di vetture in meno immatricolate al primo gennaio del 2015 rispetto al 2008); dall’altra la contrazione della rete dei concessionari, che ha determinato “una riduzione dell’offerta e quindi una minore capacità di riparare le autovetture”. Due fattori, questi ultimi, che trovano riscontri nelle principali analisi del settore.
Aguettaz si sofferma poi sull’attuale ruolo del canale digitale nel settore del post vendita. “Oggi Internet, in Italia, è uno strumento importante per l’automobilista – sottolinea – per verificare a quale prezzo poter pagare un ricambio, un pneumatico o un accessorio”. Se la ricerca propedeutica all’acquisto avviene online, “la stragrande maggioranza degli automobilisti continua a recarsi nel mercato fisico per acquistare il prodotto”, sostiene l’esperto. I numeri parlano chiaro: in Italia il fai-da-te automobilistico non ha mai incontrato grande successo. E d’altronde, conclude Aguettaz, anche in Russia (campione mondiale del fai-da-te) il 70% delle vendite online di ricambi viene fatto a professionisti del mondo riparativo.