Cruise control adattivo, Esp, Lgs. Non sono che alcuni dei tanti dispositivi tecnologici installati sulle vetture vendute negli ultimi anni. Sistemi che sono in grado di fare la differenza sulle auto e, a maggior ragione, di incidere in maniera importante sulla sicurezza dei veicoli commerciali.
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IL PRIMATO DEI PULLMAN
Non a caso, è proprio il pullman il veicolo su gomma più sicuro nel rapporto vittime/chilometri percorsi. Lo ha decretato l’Istat, secondo cui nel 2015, meno del 2% dei mezzi coinvolti in incidenti sono pullman e meno dell’1% dei morti e feriti dal 1980 al 2015 sono legati a incidenti che hanno interessato questi veicoli.
SICUREZZA E VEICOLI COMMERCIALI
Merito dei grandi progressi compiuti dalla tecnologia di bordo. Di questo è convinto MAN, tra i più importanti produttori europei di veicoli commerciali e per il trasporto di persone, parte del Gruppo Volkswagen.
Ecco alcune “prove” concrete raccolte in Germania, dove l’introduzione dell’Esp ha ridotto del 44% gli incidenti legati alla perdita di controllo del veicolo e l’Adaptive Cruise Control (il sistema di controllo della velocità di crociera che grazie a un radar consente di mantenere la giusta distanza di sicurezza) ha abbattuto del 71% l’incidenza dei tamponamenti. Mentre l’Lgs (Line guard system) ha fatto praticamente dimezzare gli incidenti legati all’abbandono della carreggiata.
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Sempre secondo MAN, se questi dispositivi fossero montati su tutti i veicoli, il risparmio economico sarebbe quantificabile in oltre 30 milioni di euro.
IL FRONTE NORMATIVO
I passi in avanti, d’altra parte, sono tanti anche dal punto di vista legislativo.
“Dal 2015, con un ulteriore step migliorativo nel 2018, in Europa e anche nel nostro Paese per le nuove immatricolazioni, sono obbligatori l’Eba (il sistema di assistenza alla frenata di emergenza che consente di potenziare l’azione sul pedale in caso di emergenza) e l’Lgs. Inoltre, sono in fase di sviluppo altri sistemi come il freno multicollisione, che inizia automaticamente la frenata dopo un impatto prima che il conducente abbia il tempo di reagire”.
Alessandro Smania, direttore marketing di MAN Truck e Bus Italia
FORMAZIONE E CULTURA
Un grande contributo potrebbe arrivare anche dal dispositivo di riconoscimento della stanchezza del guidatore, tanto per fare un altro esempio. Ma una cosa è certa: resterà cruciale affiancare a questi sistemi una corretta manutenzione del parco – uno dei più anziani d’Europa con un’età media di 12,5 anni – e la formazione dei conducenti.
L’elemento umano resta sempre e comunque la vera chiave del cambiamento. Una linea guida da non dimenticare in tutti i campi.